L'agenzia della Difesa distrugge gli archivi cartacei

ROMA – Diciannove chilometri lineari di faldoni formato A4, ora conservati in diversi immobili militari, saranno presto informatizzati e gli spazi occupati saranno resi disponibili: e' il progetto ''Dematerializzazione della documentazione cartacea presente nelle caserme della Difesa'', valso alla Aid, l'Agenzia industrie Difesa, uno dei premi del Forum della Pubblica amministrazione che saranno assegnati lunedi' prossimo nell'ambito della manifestazione ''Meno carta, piu' valore''. Scopo del progetto pilota in corso di attuazione da parte dell'Aid, presieduta da Marco Airaghi, e' proprio quello di liberare infrastrutture oggi destinate a archivio – si parla finora di 32 mila metri quadrati, soprattutto in caserme situate in zone abitative pregiate – cosi' da rendere gli spazi disponibili o valorizzabili in altro modo e da ridurre ''in modo drastico'' il personale utilizzato a questo scopo. Il progetto complessivo prevede di 'de-materializzare' ben 97 chilometri di faldoni, con un ''beneficio netto atteso – spiegano all'Aid – pari a 409,5 milioni di euro''. Ma come si fa? Il progetto e' effettivamente complesso e prevede, in primo luogo, il ritiro dei documenti dagli archivi e la loro raccolta in un unico sito, individuato nello Stabilimento grafico militare di Gaeta, gestito dall'Agenzia industrie difesa. Questa enorme mole di materiale verra' poi sottoposta ad un processo di cernita, con la digitalizzazione delle informazioni di interesse e la distruzione dei fascicoli non piu' rilevanti. L'effetto immediato sara' quello del recupero degli spazi di servizio e del relativo personale, ad esempio la riduzione delle guardianie. Uno dei problemi sara' invece quello del riutilizzo del personale in eccedenza, che dovrebbe essere tuttavia riallocato presso altre unita' della Difesa.

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