Avrà un “processo equo” la ventenne di origine nigeriana e residente vicino Londra, Samantha Orobator, detenuta nel Laos per traffico di droga, che ora rischia la fucilazione, a quanto riferisce l’Agi.
Lo ha assicurato il governo della provincia di Vientiane, mentre la giovane non ha avuto ancora la possibilità di scegliere un avvocato.
Intanto, a quanto si apprende dall’Independent, il quotidiano che ha reso nota l’intera vicenda, la giovane detenuta sarebbe stata violentata in carcere ed ora è incinta, a quanto riferisce la Cnn.
Samantha Orobator fu arrestata all’aeroporto di Wattay il 6 agosto del 2008 perché trovata in possesso di 680 grammi di eroina, quantità di poco superiore a quella minima punita con la pena di morte (500 grammi) dalla legge laotiana.
Se sarà giudicata colpevole, rischia la fucilazione. L’inizio del processo, previsto per martedì, è stato rinviato e diverse organizzazioni per la difesa dei diritti umani hanno espresso la preoccupazione che la ventenne non sia messa nelle condizioni di difendersi adeguatamente.
Il caso è stato anche affrontato in un colloquio tra il viceministro britannico per il Medio Oriente, Bill Rammell, e il premier del Laos.
La giovane ha sempre sostenuto di essere stata costretta a trasportare la droga per conto terzi. È difesa da una organizzazione per la tutela dei diritti umani che fornisce assistenza legale, la “Rerpieve”, che però finora non è riuscita a dimostrare la tesi della giovane.
All’avvocato dell’associazione, Anna Morris, è stato garantito il permesso di incontrarla. Ma il legale è preoccupato per la rapidità delle udienze. La ventenne, in carcere da otto mesi, sarebbe incinta da cinque.
L’associazione non ha confermato se sia stata violentata durante la detenzione e le circostanze della gravidanza sono ancora poco chiare.