Le banche piangono,i sindacati festeggiamo, le opposizioni gongolano: il governo Robin Hood rischia l’autogol?
Decreto di agosto: anche le banche piangono. La tassa sugli extra profitti ha terremotato la Borsa bruciando subito 9 miliardi. Le tasse alle banche hanno procurato al governo un tesoretto: servirà (dicono) per “mutui e stipendi”; il che’ è apprezzato da molti risparmiatori ma ha irritato i banchieri. L’opposizione gongola ma tra gli alleati c’è tensione. Due o tre cose bisogna pur dirle dopo questo sconquasso.
1) – UNA MOSSA POPULISTA. GIOVERÀ?
Il governo Robin Hood ci spera. Ha varato un decreto che, a sorpresa, chiede un contributo aggiuntivo per le banche , forte di un convincimento di partenza: il settore bancario ha beneficiato delle mosse anti-inflazione della Bce realizzando una fortuna (45,5 miliardi di euro). Di qui l’idea di un prelievo che potrebbe raggiungere anche i 10 miliardi. Prima osservazione: questo prelievo straordinario ha tutta l’aria di un inseguimento delle tendenze populiste che da sempre i Grillini e, dall’arrivo di Elly Schlein, anche i Dem cavalcano. Ma questa rincorsa alle spinte populiste potrebbe avere conseguenze negative che rischiano di essere superiori ai benefici.
2) – L’IMPATTO NEGATIVO DIETRO L’ANGOLO
Presto o tardi il decreto di agosto dovrà fare i conti con l’impatto negativo sistemico dell’intervento. L’entrata a gamba tesa del governo rischia di trasmettere agli investitori stranieri e ai risparmiatori un messaggio che mina la credibilità del Paese. È una riflessione che si sta facendo largo in attesa che venga adottata e messa in atto la tassa sugli extra profitti (40%).
3) – LE BANCHE NON STARANNO A GUARDARE
E qui viene il bello. Dietro il silenzio, a botta calda, dei top manager degli istituti italiani c’è un fuocherello inquietante. Difficile che venga accettato il salasso senza una possibilità di recuperare risorse. Qualche spiffero di diniego c’è già. Giavazzi, ex consigliere di Draghi,ha dichiarato al Financial Times:” Non si fanno cose simili senza dirlo.” Aggiungono i manager:” Depauperare la filiera del risparmio italiano e’ un boomerang che difficilmente si può schivare “.
Oltretutto il decreto ha ricompattato il sindacato che ha già dichiarato:” Abbiamo vinto noi”. Tira aria di un “ripensamento “(tetto al prelievo?) e persino avvisaglie di turbolenze nella stessa maggioranza. Che sia stato un autogol?