Lefebvriani: ex prete a capo fraternità, dica no al Papa

VERONA, 19 SET – ''Il Pastore Tedesco la sta vincendo sul San Bernardo''. E' il richiamo e l'appello che Floriano Abrahamowicz, ex sacerdote lefebvriano espulso per le sue affermazioni negazioniste, rivolge a mons. Bernard Fellay, capo della Fraternita' San Pio X che riunisce i tradizionalisti seguaci di Lefebvre, a pochi giorni dall'incontro che lo stesso Fellay ha avuto in Vaticano, per discutere dei rapporti tra la Chiesa di Roma e la Fraternita'.

In quest'occasione la Santa Sede ha sottoposto a Fellay un preambolo dottrinale che contiene i punti essenziali da sottoscrivere per una riconciliazione con Roma e il documento e' ora all'esame della Fraternita'. Al centro anche le posizioni sul Concilio Vaticano II, che i Lefebvriani non riconoscono. Proprio contro il Vaticano II Floriano Abrahamowicz, che e' stato capo della comunita' lefebvriana del Nordest italiano, ha piu' volte lanciato veri e propri anatemi, definendolo un'eresia e ora torna all'attacco. ''Eccellenza – afferma nel comunicato rivolto a Fellay – il Concilio Vaticano II e' l'apostasia che viene dal liberalismo. Si tratta di una rivoluzione in tiara e cappa, di un brigantaggio che ha istituito il sincretismo religioso, distrutto il diritto pubblico della Chiesa, abolito il regno sociale di nostro signore Gesu' Cristo, aperto al pacifismo, ai massoni, ai comunisti e all'ebraismo talmudico''. E aggiunge: ''L'unica lettura del Concilio alla luce della tradizione e' la sua condanna. Nessun patto magisteriale, ordinario o straordinario puo' fregiarsi di quel titolo se contiene errori o anche soltanto ambiguita' come insegna papa Pio IV nella bolla Auctorem Fidei del 28 agosto 1794. Mi sembra che lei eccellenza sia veramente caduto nella trappola che monsignore Lefebvre chiamava: 'Illusione puerile'.

Il Pastore Tedesco la sta vincendo sul san Bernardo'', aggiunge Abrahamowicz, riferendosi da una parte al papa e dall'altro alla Fraternita', fondata in Svizzera, dove ha origine anche la razza canina citata. ''Rinunci, la supplico – conclude – a tutti questi allacciamenti con la Roma modernista, per la salvaguardia della fede sua, dei sacerdoti e dei fedeli che si affidano a lei''.

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