L’esercito Usa ha un problema: troppe reclute sono grasse

Che gli americani tendano sempre più ad essere grassi, quando non obesi, è risaputo. Ma chi poteva immaginare che lo stesso problema si ritrovi nell’esercito più potente ed efficiente del mondo? Eppure è così: quella che i medici chiamano ”l’epidemia nazionale” (il sovrappeso) deve ora essere combattuta tra le reclute.

Un dato per tutti: dal 2005 a oggi, ben 48 mila aspiranti soldati sono stati scartati, perché troppo grassi per combattere. Un numero impressionante: basti pensare che supera quello dei militari americani di stanza in Afghanistan.

Le regole dell’esercito degli Stati Uniti non sono ferree: viene tollerato un tasso di grasso corporeo del 26% per i maschi, e più alto per le donne. Ma questo non basta: un americano su cinque, in età da militare, è obeso. La percentuale è quasi doppia per le donne.

«E quando le aspiranti reclute si trovano di fronte al questionario con la domanda sul proprio peso, mentono tutte», spiega alla Tv Abc il sergente Jessica La Pointe, ex kickboxer professionista e ora reclutatrice nella scuola militare di Annapolis.

La Pointe – insieme a quasi duecento medici, nutrizionisti e psicologi – è impegnata in un programma dedicato proprio agli aspiranti militari in sovrappeso. «Lavoriamo su nutrizione ed esercizio», spiega, mentre costringe la futura recluta Amanda Turcotte – 13 chili oltre i limiti di peso – a un programma di esercizi massacrante («Se vuoi vomitare, fa’ pure: là c’è un cestino della spazzatura. Poi torna, e ricominciamo», le grida).

I risultati di questi programmi sono, a volte, stupefacenti: è il caso di Leo Knight-Inglesby. La recluta, ora nella base di Lackland a San Antonio, in Texas, ha dovuto perdere 8 chili – scendendo a quota 100 – per essere ammesso nell’aviazione. E a un obiettivo simile – «tre centimetri in meno di vita, e sei sui fianchi» – punta anche l’aspirante recluta Turcotte, che ammette: «È durissima, ma ne vale la pena».

«Alcuni di questi ragazzi arrivano da noi dopo 18 anni passati su un divano, davanti alla tv, con un hamburger in mano», spiega il sergente Scott J. Morin. Il punto, continua Curtis Gilroy, capo-ammissioni del Pentagono, è che in un momento in cui le forze armate Usa avrebbero un estremo bisogno di ricambi, l’obesità si configura come «una crisi nazionale: i giovani tra 17 e 24 anni sono sempre più inadatti alle armi. E questo ci preoccupa molto».

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