LETTERA DI UN’ASSISTENTE DI VOLO

Di un’assistente di volo

Gentili passeggeri, oggi non voglio attirare la vostra attenzione sulle uscite d’emergenza o sulle mascherine per l’ossigeno…vorrei parlarvi d’altro, chiedendovi per una volta davvero, la vostra attenzione. Hanno parlato tutti della questione Alitalia, della fantastica vita di noi assistenti di volo, tutti, tranne che noi assistenti di volo. Concedetemi di dire la mia a riguardo, e perdonate la convinzione di esprimere il pensiero della maggior parte dei miei colleghi.

Sono un’assistente di volo Airone e oggi voglio raccontarvi ciò che abbiamo fatto prima che voi passeggeri della Milano- Roma della 7.00 arrivaste a bordo con il vostro blackberry, la 24 ore e una copia del Corriere sotto il braccio. Siamo saliti a bordo controllando che tutti gli equipaggiamenti d’emergenza fossero funzionanti: estintori pieni con sigillo di sicurezza, bombole d’ossigeno con relative mascherine, giubbetti salvagente al loro posto, allarme antifumo nelle toilet in ordine…poi abbiamo verificato che nessuno abbia lasciato qualche pacco sospetto. Tutto questo in 10 minuti, perché anche oggi il volo è pieno e abbiamo il solito slot.

Ora tutti pronti all’imbarco: sorriso e buongiorno a quest’ora spesso ricambiato con un grugnito, ma va bene cosi…siamo assistenti di volo, sorridiamo sempre. Voglio raccontarvi i miei compiti a bordo oggi dopo il decollo. Devo essere pronta con l’estintore nel caso in cui a qualcuno di voi venisse la malaugurata idea di fumare in bagno senza spegnere bene la sigaretta. Poi c’è il rischio che qualcuno di voi abbia un infarto, e allora eccomi pronta per eseguire un massaggio cardiaco. E se alla signora in 4’ fila incinta al settimo mese che si ostina a viaggiare perché tanto sto bene, dovessero iniziare le doglie, pronti ad assisterla nel parto. Posso diventare anche psicologa nel caso in cui vi venisse un attacco di panico a porte chiuse. Ricordate poi che se dovessimo uscire di pista in fase di decollo o atterraggio, noi saremo li, pronti ad aprire la porta e farvi scivolare dallo scivolo.

L’avreste mai detto? Noi “hostess” tenute a fare tutto ciò? Già, perché se non dovessimo farlo finiremmo in un tribunale davanti ad un giudice. Ecco perché siamo li, cari i miei passeggeri. E’ dopo tutto questo che viene il vostro caffè o il succo d’arancia, persino i quotidiani vengono dopo la sicurezza del volo. Difficile da credere, vero? Oggi a bordo siamo in 4, un responsabile, colui che ha una stella cucita sulla giacca e poi 3 assistenti di volo stagionali precari, chi da un anno, chi da 2 e chi da quasi 4…lui che aveva la quasi certezza di firmare un contratto a tempo indeterminato a gennaio ma che ora con questo fantastico piano cai vede svanire tutte le sue quasi certezze.

Lo sapete che la maggior parte degli assistenti di volo in Airone sono precari? Fino pochi mesi fa si aveva la quasi certezza di essere richiamati dopo un breve stacco contrattuale per poi firmare l’indeterminato dopo circa 4 anni..oggi questa quasi certezza non c’è più. Se dovesse andare in porto il favoloso piano cai tutti noi precari andremo a casa, senza un grazie e tanto meno un arrivederci. Ecco perché il piano cai non ci piace. Perché ci toglierà il lavoro, ridurrà lo stipendio a chi resta, niente organizzazione della vita privata e poi professionalità azzerata. Già signore e signori credo che in questo lavoro sia richiesta professionalità, credo che tutti voi la pretendiate salendo a bordo, pretendete tutto dal caffè al massaggio cardiaco, dovesse mai servire. E lo pretendete a ragione. Siamo lì per quello e io sono d’accordo con voi. Ma per avere professionalità bisogna dare qualcosa in cambio. Non voi. Ma l’azienda, l’azienda lo deve. Ci deve una normativa che tuteli la nostra professionalità, perché da essa dipende la sicurezza del volo e la sicurezza di voi passeggeri.

E ora parliamo di stipendi…anzitutto sappiate che non abbiamo stipendi stratosferici, probabilmente un po’ più alti della media, ok, ma sempre stipendi normali. Considerate che circa 20 giorni al mese li passiamo fuori casa e le spese ci sono. Sono scelte di vita. Quante volte l’ho sentita questa frase negli ultimi giorni. E’ vero, è una scelta di vita. Anche quella dei 16 fantastici imprenditori cai è una scelta di vita, ma credete continuerebbero con la loro scelta di vita con la metà dello stipendio? Io non credo. E un notaio, un avvocato che non hanno orari e lavorano sempre? Scelta di vita? Se dimezzassimo le tariffe dei loro clienti? Continuerebbero con la loro scelta di vita? Ci sono lavoratori precari che stanno peggio di noi, sicuramente. Ma questo non mi pare un buon motivo per vedere il nostro contratto ridotto cosi. E non mi parlate di privilegi per favore.

Se con privilegi intendete la possibilità di prendere un volo ogni qual volta si vuole allora sì questo è un privilegio. Ma sbaglio o anche i dipendenti delle Ferrovie dello Stato godono di biglietti scontati per i famigliari anche dopo la pensione? E allora? Tagliamo anche il loro di privilegi! Ci sono tanti luoghi comuni sul lavoro dell’assistente di volo. E’ un lavoro bellissimo, ma anche faticoso a volte che richiede sacrifici. Credetemi, non è solo mare, sole e hotel di lusso. Mi sarebbe piaciuto fare questo lavoro tra gli anni sessanta e ottanta, quando davvero c’erano privilegi ed era un lavoro considerato affascinante. Quando si girava il mondo senza rischi e quando ogni passeggero era un semplice passeggero e non un potenziale terrorista.

Oggi non è più cosi. Potrei andare avanti per ore a raccontarvi i lati meno piacevoli del mio lavoro, ma so che non mi ascoltereste e credo di essermi già dilungata troppo. Mi piacerebbe che queste parole potessero arrivarvi, gentili passeggeri…non credo però saranno mai pubblicate. Vi ringrazio per l’attenzione e vi auguro una piacevole giornata. Se mai dovesse pubblicare questa lettera vi chiedo gentilmente di mantenere l’anonimato. Sono una lavoratrice precaria e si sa, i precari devono rimanere anonimi. Grazie.

Gestione cookie