Libia: ambasciatore a Roma Gaddur sarà presto sostituito?

ROMA 5 MAG L'incertezza ch – ROMA, 5 MAG – L'incertezza che regna in Libia, dove non si sa chi comanda cosa, si rovescia anche sull'ambasciata di Tripoli a Roma, innescando diversi interrogativi su chi sara' da qui a breve ad occupare le stanze della sede diplomatica di via Nomentana. Abdulhafed Gaddur, per anni 'antenna' di Gheddafi a Roma e gran tessitore delle relazioni tra Silvio Berlusconi e il colonnello, secondo alcune indiscrezioni sarebbe stato 'silurato' dal Consiglio transitorio degli insorti, che avrebbe anticipato alle autorita' italiane la decisione di sostituirlo con l'attuale rappresentante libico presso la Fao a Roma, Abdulrahman Zaied. Dopo i suoi inequivocabili trascorsi filo-Gheddafi, Gaddur si e' praticamente dissociato dal regime all'inizio delle repressioni. Con una nota datata 25 febbraio e firmata assieme a vari altri ambasciatori libici nel mondo, Gaddur aveva manifestato solidarieta' al popolo libico in lotta e ai suoi ''martiri'': ''Noi rimarremo al nostro posto per servire il nostro popolo nei Paesi in cui siamo, nei quali rappresentiamo il popolo libico'', assicuravano i diplomatici. Fino ad oggi, Gaddur, seppur in posizione molto defilata, ha continuato ad essere il legittimo ambasciatore libico in Italia, malgrado il governo che lo aveva nominato, quello del rais, e' ormai un regime che ha perso ogni legittimita' internazionale, come vanno ripetendo da settimane tutte le cancellerie occidentali. Interpellato sul prossimo 'cambio della guardia' annunciato dagli insorti, Gaddur e' caduto dalle nuvole: ''Non ne so assolutamente nulla, nessuno mi ha detto niente'', e' stata la laconica risposta dell'ambasciatore al telefono con l'ANSA. Gli insorti, in punta di diritto, potrebbero in teoria essere legittimati a sostituire Gaddur dal momento che l'Italia e' uno di quei Paesi che hanno riconosciuto 'formalmente' il Consiglio nazionale transitorio di Bengasi come ''unico interlocutore del popolo libico''. Ma Gaddur continua ad avere la responsabilita' politica, amministrativa e gestionale dell'ambasciata e, secondo altre fonti, potrebbe essere sostituito solo da un nuovo governo che abbia piena autorita' su tutta la Libia e non solo su una parte di essa, ovvero la Cirenaica. Gli insorti, secondo queste interpretazioni, al momento potrebbero al massimo indicare un loro rappresentante in Italia, ma non avrebbero la legittimita' di nominare (o rimuovere) un ambasciatore, che deve presentare le credenziali al presidente della Repubblica. In quel piccolo spicchio di Libia che e' l'ambasciata di via Nomentana regna per il momento l'incertezza. Destinata pero' ad essere spazzata via nel giro di qualche settimana.

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