Libia, i cruise al centro dell'attacco, attese immagini dei danni

Washington (Usa) – Ufficiali militari statunitensi hanno detto che sono attese le immagini dei satelliti che potrebbero dare ai comandanti una visione migliore della situazione lungo la costa della Libia. Il vice ammiraglio della marina americana, William E. Gortney, direttore dello staff del Pentagono Usa, ha detto che ci vorranno dalle sei alle 12 ore per valutare i danni inflitti alle truppe di Muammar Gheddafi e per capire se i bersagli principali, i missili libici terra-aria SA-5, sono stati distrutti. A quel punto sarà possibile inviare un drone di sorveglianza Global Hawk comandato a distanza per ottenere una migliore immagine della zona. Le navi americane e inglesi hanno dato ieri il via alla prima fase dell'assalto, lanciando 112 missili Tomahawk cruise su più di 20 obiettivi, tra cui radar, centri di comunicazione e basi di lancio missili terra-aria. Questo passo, secondo Gortney, ha "segnato l'inizio" della campagna della coalizione denominata 'Odissea all'alba'. Anche se gli Stati Uniti hanno condotto la prima fase, l'America ha chiarito che tornerà rapidamente ad avere un ruolo unicamente di sostegno, lasciando la guida delle operazioni ai partner europei e arabi. I leader militari, tra cui l'ammiraglio Mike Mullen, hanno lavorato negli ultimi giorni per coordinare gli attacchi con i comandanti. Il segretario della Difesa americana Robert Gates ha parlato con il presidente Barack Obama e la squadra di sicurezza nazionale per analizzare le informazioni di intelligence in loro possesso e gli sviluppi delle operazioni. Gates intendeva andare in Russia ieri, ma ha ritardato la partenza per poter restare a Washington e controllare l'avvio dell'operazione di offensiva contro il Paese africano. Sebbene secondo alcuni, tra cui lo stesso Gortney, sia troppo presto per fare valutazioni, un alto ufficiale della Difesa americano che ha voluto restare anonimo ha detto che danni rilevanti sono stati inflitti alla contraerea libica. I missili cruise sono le armi più adatte in questo tipo di campagne perché non mettono in pericolo i piloti e utilizzano tecnologie di navigazione satellitare che garantiscono una buona precisione. I primi missili Tomahawk cruise hanno colpito la Libia ieri sera alle 21 (20 ora italiana), dopo un'ora di volo sopra il Mediterraneo.

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