Libia: regime accusa la Nato di aver provocato la crisi umanitaria

ROMA – Il regime libico ha accusato oggi la Nato di aver ''provocato una crisi umanitaria'' colpendo il porto commerciale di Tripoli durante i raid aerei di giovedi' e impedendo cosi' l'arrivo di aiuti umanitari. Lo riferisce la Cnn online. Secondo l'Alleanza atlantica, i bombardamenti contro il porto di Tripoli, di Al Khums e Sirte, nei quali sono state distrutte otto navi, sono stati la risposta a "un significativo cambio di tattica" del regime di Muammar Gheddafi, che ha cominciato ad usare la forza marittima per attaccare i civili e minacciare le navi degli alleati. Un portavoce della Nato, Mike Bracken, ha denunciato ieri che da due settimane le forze di Gheddafi hanno cominciato ad usare le forze navali per infestare il porto di Misurata con mine, impedendo tra l'altro in questo modo l'arrivo degli aiuti umanitari ai libici. Il regime afferma che le unita' distrutte (cinque a Tripoli, due a Khoms, e una a Sirte) appartenevano ai guardiacoste e nega che le sue navi siano mai state impiegate per attaccare Misurata o qualsiasi altra citta' libica. Un funzionario governativo che ha condotto una troupe della Cnn in una 'visita guidata' nella zona colpita a Tripoli ha detto che i raid hanno preso di mira il porto commerciale e non quello militare. ''Nel porto transitavano i rifornimenti di cibo e carburante e i raid scoraggeranno ora le navi dall'avvicinarsi, per problemi di sicurezza'', hanno denunciato fonti del regime.

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