ROMA – ''Un Lippi-ter alla Juventus? Nella vita, pero', non bisogna mai escludere niente, perche' sono situazioni, ambienti e persone alle quali non si direbbe mai di no. Quindi mai dire mai, ma questa non e' una candidatura, e' una spiegazione''. Parole di Marcello Lippi che non se la sente di dire un no definitivo ad un suo ritorno sulla panchina del club bianconero e ricorda: ''Io ho detto che in Italia l'allenatore non lo faccio piu', se non per ragioni di cuore, ma questo fa parte del rapporto che ho con questa societa' e che un giorno, speriamo che non succeda mai perche' vorrebbe dire che le cose vanno bene, se dovessero aver bisogno una mano gliela darei, in qualsiasi maniera''. Lippi ha rivelato che qualche tempo fa c'era stato un riavvicinamento con la Juventus. ''Si', c'era stato un riavvicinamento – ammette l'ex ct della nazionale ai microfoni di Sky – c'era stata un'offerta della societa' precedente di fare l'allenatore, che io ho rifiutato perche' non ero pronto per tornare a fare l'allenatore, perche' volevo che prima si risolvessero delle cose, quelle che poi mi avevano dato lo spunto per lasciare la Nazionale dopo la Germania. Queste cose si sono risolte in maniera molto chiara, come era naturale che fosse, e anche nel recente passato c'e' stata la possibilita' di tornare, non come allenatore, ma in un'altra veste''. Ed e' stato quindi lei a rifiutare perche' si sentiva ancora allenatore? ''No, le cose sono andate diversamente. Ricordate quando ero in Nazionale e sembrava che tutto cio' che faceva la Juventus dipendesse da Lippi? In realta' non dipendeva niente da Lippi, c'era solo la disponibilita' di tornare alla Juve, una volta finito il lavoro alla Nazionale''. Poi Lippi risponde per la prima volta a Claudio Ranieri, che lo aveva accusato di tramare per sostituirlo sulla panchina della Roma. Lippi risponde rivelando un clamoroso retroscena: ''Ranieri alla Juventus lo segnalai io. Io non ho mai sentito mezza parola di una persona della Roma e, ti diro' di piu', io piu' volte avevo detto di no alla Roma, ma non alla Roma perche' Roma. Perche' Roma e' una citta' fantastica, una societa' fantastica, una tifoseria fantastica e una squadra fantastica, ma io avevo gia' deciso e avevo detto 50.000 volte che a Roma non ci sarei mai stato. Invece lui accosto' i fantasmi di Roma a quelli di Torino e non sapeva neanche nulla di Torino, perche' io e' vero che ero vicino alla Juventus, ma non certo come allenatore, era tutt'altro ruolo quello che avrei occupato alla Juventus ritornando, percio' neanche mezza parola con la Roma''.