Il presidente americano Barack Obama, con i leader di Gran Bretagna, Gordon Brown, e Francia, Nicolas Sarkozy, proprio dopo che l’Onu ha votato all’unanimità una risoluzione che mette al bando le armi nucleari, si accingono ad accusare venerdì, secondo giorno del G-20, l’Iran di stare costruendo un secondo impianto segreto di arricchimento dell’uranio, a quanto scrive il New York Times.
L’Iran ha confermato di avere questo impianto e ha rivelato di aver ufficialmente comunicato alla Aiea (l’Agenzia internazionale per l’energia atomica) che servirà per l’arricchimento dell’uranio.
Secondo fonti diplomatiche, il direttore generale della Aiea, Mohamed El Baradei, pochi giorni fa avrebbe ricevuto una lettera dalla Repubblica islamica che conteneva l’ammissione dell’esistenza di un impianto finora sconosciuto, ma non sono stati dati altri dettagli sull’informativa.
L’Iran aveva già denunciato l’impianto per l’arricchimento dell’uranio di Natanz, che si trova sotto il controllo quotidiano degli ispettori dell’agenzia internazionale. Teheran è stata sanzionata dalla comunità internazionale per essersi rifiutata di sospendere l’attività di arricchimento di Natanz e per non essersi resa disponibile a chiarire i sospetti sugli scopi della sua attività nucleare.
Il secondo impianto nucleare iraniano è una centrale da 360 megawatt che si aggiungerà a quella da 1000 megawatt di Busher. Lo ha rivelato Mohammed Saeedi, vice capo dell’Organizzazione per l’energia atomica iraniana, citato dall’agenzia d’informazione ‘Irna’. «Siamo nella fase di progettazione dell’impianto nucleare. Gradualmente questa fase sarà completata e inizieremo la realizzazione», ha affermato Saeedi che ha aggiunto: «Il sito dell’impianto è già stato scelto».
Le autorità iraniane hanno reso noto che il progetto della centrale di Busher è stato completato per il 96%, mentre la fase preliminare del nuovo impianto, che sorgerà nell’area di Darkhovin, nel sudest del Paese, è già stata avviata nei primi mesi del 2009. L’impianto di Busher, che al momento ha una capacità di 1.000 megawatt, raggiungerà una capacità di 20.000 megawatt entro il 2020, grazie all’impegno della Russia che ha fornito all’Iran il carburante necessario alla messa in attività dell’impianto. L’Iran afferma inoltre che il secondo impianto di arricchimento che sta costruendo porterà l’uranio ad un livello di arricchimento utile solo per produrre energia per scopi civili.
Una notizia questa che, se confermata, non contribuisce a creare un clima favorevole in vista del vertice del prossimo primo ottobre in Svizzera, dove si incontreranno una delegazione del governo iraniano e i rappresentanti del gruppo di contatto 5+1, ovvero i Paesi membri del Consiglio di Sicurezza dell’Onu più la Germania. Il vertice in programma è un incontro preliminare che servirà ad accertare se l’Iran è disposto ad avviare un vero e proprio negoziato sul suo programma nucleare. La comunità internazionale ritiene che gli scienziati di Teheran stiano lavorando a un programma per la costruzione di armi nucleari.
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