L’ITALIA VA AVANTI MA VELTRONI NON CAPISCE

di Riccardo

Cosa c’entra la lotta per l’integrazione negli Stati Uniti di Martin Luther King negli anni Sessanta con la situazione italiana? Cosa c’entra il pregiudizio etnico di 40 anni fa negli Usa contro la popolazione di colore con le preoccupazioni del popolo italiano per un’immigrazione incontrollata, spesso violenta e dedita al malaffare? Veltroni è tanto lontano dal senso comune di una politica di immigrazione, compatibile con la cultura e le tradizioni del Paese, e dal concetto stesso del multiculturalismo, inteso come tolleranza e comprensione per le diversità, da non accorgersi che la legalità, tanta evocata nei rapporti dei cittadini con la legge e con la pubblica amministrazione, non possa essere solo un’opzione da applicare per denigrare l’avversario politico, ma un insieme di comportamenti di tutti che pongano in sicurezza le nostre famiglie e le nostre città. Sembra un disco rigato quello dell’ex Ds, che salta e ripropone sempre il solito brano. Il leader dell’opposizione non riesce ad accorgersi che gli ideali di libertà e di democrazia sono invece il fulcro di una politica che si richiama ai valori del liberalismo della solidarietà e della partecipazione, al contrario di quelle politiche autoritarie e vendicative proprio di quella sinistra che oggi lui rappresenta, e che recentemente è stata rifiutata da un corpo elettorale stanco di subire le contraddizioni delle sue confusioni, stanco di assistere ai suoi riti e stanco di subire i suoi metodi invasivi e punitivi. No, grazie Veltroni. Ma l’Italia preferisce andare avanti, rinnovarsi nella sua immagine, recuperare efficienza e senso del dovere, estirpare il malcostume, rendere impotenti le caste, recuperare la legalità sostanziale fatta di diritti e di libertà, impadronirsi del suo territorio, pretendere efficienza, snellire la burocrazia, rendere efficiente la giustizia, alleggerire la pressione fiscale e ripensare la spesa pubblica per porla al servizio dei cittadini.

Gestione cookie