Luca Priolo confessa: ritrovati i vestiti insanguinati

Luca Priolo confessa: ritrovati i vestiti insanguinati
Luca Priolo e Giordana di Stefano festeggiano il quarto compleanno della figlia (Foto Facebook)

CATANIA – I vestiti insanguinati di Luca Priolo, il 24enne che ha ucciso a coltellate la sua ex Giordana Di Stefano, di 20 anni, sono stati ritrovati nelle campagne di Belpasso (Catania) vicino a un centro commerciale. A indicare il punto esatto ai carabinieri è stato lo stesso giovane che ha confessato il delitto, dopo essere stato fermato alla stazione di Milano, mentre tentava di salire su un treno per Lugano. Non è stata invece ancora recuperata l’arma del delitto, un coltello da caccia, che ha detto di avere lanciato nella stessa zona.

Giordana Di Stefano è stata trovata morta mercoledì mattina nella sua auto, una Audi A2, in una strada tra le campagne della periferia di Nicolosi, in provincia di Catania. Sul suo corpo c’erano molte coltellate alla gola, al torace e alla pancia. A infliggerle con ferocia era stato il suo ex e padre di sua figlia di 4 anni, Luca Priolo, che il 3 ottobre del 2013 Giordana aveva denunciato per stalking. L’ha ammazzata nel giorno della prima udienza preliminare davanti al gip. Giordana sembrava persino intenzionata a ritirare le accuse: non aveva nominato un avvocato e il difensore di Luca, ignaro della tragedia che si era appena compiuta, ha persino chiesto al giudice di accordare un rinvio perché convinto che si sarebbe andati verso una “bonaria soluzione”.

Cosa sia successo la notte precedente per la Procura di Catania è ormai chiaro: Luca Priolo ha accoltellato la sua ex in auto al culmine di una lite per motivi passionali e anche legati alla denuncia per stalking. Martedì sera Giordana, una grande passione per la danza, tanto da cercare di farne anche un lavoro, era uscita con un cugino e per caso avrebbe incontrato il suo ex. Alla fine Luca è riuscito a convincere il cugino di lei a lasciarli soli, per chiarirsi. Ed è allora che si è consumato il dramma. Avrebbe agito durante un raptus di follia, ha detto ai carabinieri, senza premeditazione. Un femminicidio solo apparentemente imprevisto.

I due avevano anche un contenzioso civile aperto, l’affido della loro figlia. Lei lo voleva in esclusiva e lui pare fosse disposto a concederlo in cambio del ritiro della denuncia per stalking perché voleva prendere il porto d’armi e fare la guardia giurata. Anche se un altro suo sogno era di andare a vivere a New York. Un accordo era stato trovato, ma mercoledì sera, il giorno prima dell’udienza del gip, l’emotività ha preso il sopravvento.

Dopo averla uccisa Luca è rientrato a casa, poco prima di mezzanotte, ha baciato la madre e si è fatto dare le chiavi della sua auto. Prima di uscire ha avuto l’accortezza di lasciare il suo cellulare. Un’accortezza che non gli è servita ad evitare di essere catturato. La mamma di Giordana non vedendola ritirare prima dell’alba, e sapendo che era con Luca, si è subito rivolta ai carabinieri. Alcune ore dopo, poco distante da casa, nell’Audi A2 grigia metallizzata, il tragico ritrovamento.

Sono subito scattate le ricerche per rintracciare il sospettato. E’ stato così trovato il passaggio della Fiat Punto della madre in diversi caselli autostradali, che portavano verso Milano: ha viaggiato tutta la notte e tutta la mattina. Quando i carabinieri lo hanno riconosciuto sulla banchina del treno a Milano, lo hanno chiamato per nome e lui si è subito consegnato: “Si, sono io”. Poi la confessione in caserma. Nei suoi confronti il procuratore di Catania, Michelangelo Patanè, e il sostituto Alessandro Sorrentino, hanno emesso un provvedimento di fermo per omicidio volontario aggravato.

Le amiche di lei, sconvolte, davanti alla caserma dei carabinieri di Nicolosi apprendono incredule la notizia: “Lui era geloso, ma non violento, lei non aveva paura di lui e non riusciamo ancora a credere che sia stato lui”. La loro era una storia fatta di alti e bassi, e di lui che non si arrendeva. “Ma Giordana – sottolineano – non aveva paura di Luca, né ha manifestato alcun timore”. “Non ci credo che possa essere stato Luca – aggiunge un amico – lui voleva tornare con lei, le voleva bene“.

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