Madonne rinascimentali: mostra al Quirinale

ROMA – Lo sguardo dolce e un po' triste che avvolge il bambino e sembra volerlo proteggere, cosi' come il velo trapunto d'oro che lo avvolge quasi fosse un sudario di cielo. Una splendida Madonna del XV secolo, capolavoro ritrovato che sembra potersi attribuire al genio di Filippo Brunelleschi, racconta dall'11 maggio al Quirinale, insieme con altre sette tenerissime opere, la meraviglia delle Madonne rinascimentali, da quelle quattrocentesche di Brunelleschi e della sua bottega a quelle poco piu' tarde e ugualmente fascinose nei loro richiami classici di Jacopo Tatti detto il Sansovino. E insieme richiama l'attenzione sull'attivita' ormai piu' che ventennale dell'Arpai, associazione guidata dal conte Paolo Marzotto, che con soldi privati finanzia e cura il restauro di pezzi eccellenti del patrimonio pubblico. ''In vent'anni duecento restauri'', conta Marzotto, con un impegno medio di 200 mila euro all'anno, precisa il conte, raggiunto, quando le forze dei soci non bastano, anche con l'aiuto di sponsor amici. Fortemente voluta dal presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, come ricorda presentandola il consigliere Louis Godard, la piccola esposizione allestita nelle Sale delle Bandiere ha il suo centro proprio sulla Madonna policroma in terracotta attribuita a Brunelleschi: di proprieta' del Vescovado di Fiesole, e' stata da poco restaurata grazie all'Arpai dall'Opificio Opere dure di Firenze. ''Era completamente nera, illegibile'', spiega il direttore Arpai Gian Antonio Golin. Le mani sapienti dei tecnici dell'Opificio le hanno restituito forme e colori, bellissimi, dal rosa tenero dell'incarnato all'oro del mantello della Madonna, il blu trapunto sulla tunichetta del Bambino. E hanno rivelato la marcia in piu' di quella Madonna, simile a tante dell'epoca eppure diversa, modello e 'madre' per tanti altri esemplari, realizzati magari con materiali meno preziosi ma per una committenza certamente raffinata, come dimostrano le altre cinque Madonne con bambino esposte con lei. In un'altra sala, unita da un percorso di foto e cartelloni che raccontano gli innumerevoli salvataggi firmati dall'Arpai, l'emozione arriva da un'altra Maria con Bambino, altorilievo plasmato con la terracotta (siamo nel 1555, la Madonna di Fiesole e' dei primi decenni del 1400) dal genio del Sansovino. Godard la compara all'Athena della Stele del Partenone, sottolinea l'emozione provocata dalla classicita' di quel volto. Anche qui, il restauro, che per la terracotta e' stato particolarmente gravoso, e' stato finanziato dall'Arpai. E accanto al capolavoro 'madre' (che il Sansovino realizzo' per la Villa Garzoni di Pontecasale anch'essa realizzata su suo progetto) anche qui e' esposto un capolavoro 'figlia', un rilievo in cartapesta realizzato dall'atelier del Sansovino ritenuto tra piu' raffinati del genere, sia per il materiale sia per la tecnica con cui e' stato realizzato. Aperta dal martedi' al sabato, dalle 10 alle 13 e poi dalle 15.30 alle 18.30, la domenica dalle 8.30 alle 12, la mostra si puo' visitare fino al 19 giugno. L'ingresso e' gratuito. .

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