MAESTRO UNICO E TAGLI ALLA SCUOLA, GOVERNO OTTIENE FIDUCIA CAMERA

Gelmini_berlusconi La Camera dei Deputati concede la fiducia al Governo sul maxiemendamento al decreto legge sulla scuola. I sì sono stati 321, i no 255, gli astenuti 2. Il voto finale della Camera in prima lettura sul provvedimento è previsto per giovedì.

Intanto è ancora botta e risposta tra maggioranza e opposizione sulla riforma della scuola. Il decreto Gelmini che tra le varie misure prevede il ritorno al maestro unico e del voto in condotta viene contestato dagli esponenti dell’opposizione non solo nel merito, ma anche nel metodo, mentre compatta è la maggioranza. Il requisito dell’urgenza – ha detto ancora ieri il ministro dell’Istriuzione Maria Stella Gelmini – sussiste pienamente. Inoltre la fiducia, ha spiegato il Ministro, è stata decisa «per via dei tempi stretti» e per l’opposizione che si preparava a fare ostruzionismo.

Per Idv e Pd il ricorso al voto di fiducia è stata «una scelta gravissima» e rappresenta «una minaccia alla democrazia». Per Massimo Donadi, capogruppo dell’Italia dei Valori alla Camera , «si spaccia per riforma quello che altro non è» ossia «un taglio di 8 miliardi all’istruzione, con la conseguenza di un ridimensionamento dell’offerta sulla scuola». Tutto questo «senza nemmeno la possibilità di confrontarsi per un minuto in Parlamento tra maggioranza e opposizione». Dello stesso parere è Antonio Rusconi, capogruppo in commissione Istruzione al Senato, secondo cui la decisione dell’esecutivo è una «una minaccia alla democrazia, sia perchè ignora le valutazioni fortemente negative espresse in questi giorni da insegnanti, presidi, rettori, ricercatori, studenti e famiglie, sia perchè nega all’opposizione il dibattito parlamentare, svalutandone di fatto il proprio ruolo di fronte al Paese».

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