Il maltempo e le piogge presentano il conto. E sono almeno 7 miliardi. La stima è delll’ex capo della Protezione Civile Angelo Borrelli (2017-2022), predecessore dell’ingegnere romano Fabrizio Curcio.
Un conto salato, addirittura al ribasso se si calcolano i danni alle persone, alle case, ponti, infrastrutture, agricoltura. E la responsabilità ancora una volta – l’ennesima – ha un nome preciso: l’incapacità di programmare. Abbiamo alvei sporchi, cemento dilagante, 2 mila invasi mai fatti e fermi dal 2017.
E continuiamo a pagare: 96 milioni di euro per l’alluvione di Senigallia, 2 milioni per la frana di Ischia. E via cicaleggiando. Eppure le cronache di questi ultimi anni hanno avvertito. Possibile che l’inerzia (eufemismo ) sul maltempo sia inguaribile?
MALTEMPO SEMPRE PIÙ CATASTROFICO
Lo verifichiamo anno dopo anno. Prendiamo il 2022. Un bilancio pesante e ammonitore: 104 allagamenti, 81 trombe d’aria e raffiche di vento, 18 mareggiate , 13 esondazioni fluviali, 11 casi di frane causate da piogge intense, 8 casi di temperature estreme in città.
Dice Lorenzo Bazzana, responsabile economico della Coldiretti: “Se ci fossero stati gli invasi, gran parte dell’acqua caduta in questi giorni in Emilia Romagna sarebbe stata raccolta e avrebbe limitato i danni”. E aggiunge: “Paghiamo il prezzo di un eccesso di cementificazione, di una mancata pulizia dell’alveo dei fiumi, i fondali non vengono dragati e molto spesso manca la pulizia sotto i ponti. Si accumulano legnami e foglie e tutto questo impedisce all’acqua di defluire e ai terreni di poterla assorbire.
Se un campo viene sommerso d’acqua marcisce, soprattutto se l’acqua che di solito arriva in 5 o 6 mesi arriva in 48 ore”. Il problema è l’incapacità di programmare a lunga scadenza. Quando arrivano dei soldi, c’è la corsa per spenderli tutti in una volta e non ne rimangono per impostare il monitoraggio e la manutenzione delle opere.
Avverte Francesco Ballio, professore di ingegneria per l’Ambiente al Politecnico di Milano:” Non ripetiamo lo stesso errore con il PNRR: per la prima volta abbiamo la possibilità di pianificare investimenti su scala nazionale, non è una occasione da sprecare”. D’accordo.
CICLONE MINERVA, TEMPESTA PERFETTA
Meteorologi tutti d’accordo: il ciclone Minerva ha lasciato sgomenti gli esperti come Luca Lombroso, geofisico dell’università di Modena e Reggio e storica firma delle previsioni italiane per la rete internazionale MeteoRed: “ Questa situazione in Emilia Romagna è senza precedenti. Mai visto nulla di simile in 35 anni. Minerva è quella che si dice in gergo scientifico una “depressione esplosiva”.
Significa che molta energia e’ entrata in gioco. Cosa sta succedendo? C’è aria calda, decisamente sopra la media nell’Est Europa, nei Balcani, in Turchia, nel Nord Africa. E c’è aria fredda nella Europa Occidentale. La variazione di pressione supera i 24 millibar in 24 ore. Quanto sta succedendo non è altro che lo smaltimento della differenza di temperatura tra le due zone. Stupisce il tipo di precipitazioni: autunnali, come a ottobre e novembre. Anche se in assoluto maggio e’ da sempre un mese instabile”.
Ci aspetta dunque un paradigma di estremizzazione dei fenomeni climatici. Sarà più caldo e pioverà di meno ma quando pioverà le precipitazioni saranno molto più intense. Poche storie: dobbiamo prepararci.