Mamme in carriera/ A scuola in ritardo poi di corsa al lavoro. L’orologio è proprio a tolleranza zero

Bentornata ora di primavera. Cristina, che fatica svegliarsi il lunedì mattina e pure un’ora prima del solito. E che fatica svegliare i bambini. Questa mattina, abbiamo dovuto persino saltare la seduta di 40 minuti sul vasino circondati da tutto il solito parco giochi. Siamo usciti al volo e arrivati alla materna quando ovviamente il portone era già chiuso. Come se non bastasse proprio appeso a quel portone c’è da qualche settimana un bel cartello con scritto: “Si pregano tutte le mamme e i papà di essere puntuali! L’ingresso è al più tardi alle 9! Firmato le maestre”.

E sensi di colpa? Dove li mettiamo? Lo so, lo so, le nove è un orario più che accettabile e anche tutte le altre mamme mi prendono in giro. “Ma come? Tu che sei la più vicina di tutte riesci ad arrivare sempre trafelata tirandone uno da un parte e con l’altra in braccio che fa colazione nel tragitto da casa a scuola. Come è possibile?”. E’ che io non ce la faccio proprio ad alzarmi presto. E’ più forte di me. Se la sveglia suona prima delle 8 mi sento ko. E credo che i bambini abbiano preso senza dubbio da me.

Tolti i sabati e le domeniche, ovviamente quando non c’è ancora luce fuori e loro già vengono a tirarci giù dal letto per inventarsi chissà quali strani programmi del we. Ora corsetta per riprendermi. E poi doccia e al lavoro che finalmente è tornato il mio compagno di stanza e dobbiamo aggiornarci su mille pettegolezzi. Questa settimana niente pranzetto al sole credo, il tempo fa schifo.
Vicky

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