Marche, la Regione impugna al Tar la "tassa delle disgrazie" di Berlusconi

ANCONA – Dopo il ricorso alla Corte costituzionale contro il decreto Milleproroghe, la giunta regionale delle Marche impugna la direttiva attuativa del presidente del Consiglio dei ministri che impone alla Regione di introdurre la cosiddetta 'tassa sulle disgrazie' per ripianare i danni provocati dall'alluvione del marzo scorso. La giunta, si legge in una nota, ''ha incaricato il prof. Stefano Grassi, del Foro di Firenze, di ricorrere al Tar del Lazio contro la direttiva Berlusconi sul reperimento obbligatorio delle risorse regionali attraverso una manovra di bilancio, interventi sulle aliquote Irpef e Irap, un incremento dell'accisa sulla benzina''. ''Percorreremo tutte le strade che la legge ci consente per far valere le nostre ragioni e per dare risposte a un territorio che ha subito 610 milioni di danni'' ha detto il governatore Gian Mario Spacca. Il ricorso amministrativo riguarda anche la nota del Dipartimento nazionale della Protezione civile del 31 marzo 2011 (inviata all'Abruzzo, Basilicata e Marche) che interpreta le nuove norme del Milleproroghe, assegnando alle Regioni gli oneri finanziari per la gestione delle emergenze, senza poter accedere direttamente al Fondo nazionale di protezione civile, come e' sempre avvenuto in passato. ''Tutti gli spazi di confronto con il governo nazionale si sono esauriti – spiega Spacca – e le richieste che vengono dai territori devastati rimangono senza risposta da parte dell' esecutivo. La solidarieta' dello Stato non puo' mancare dopo che lo stesso Governo ha emanato la dichiarazione di 'emergenza nazionale', senza farla seguire da un'ordinanza, come sempre in precedenza era avvenuto''. Il ricorso della giunta e' in linea con quanto stabilito dall'Assemblea legislativa regionale.

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