Marina Berlusconi: "De Benedetti ora usa la norma Mondadori"

ROMA – La sentenza di appello la attende ''con la serenita' di chi sa di essere totalmente dalla parte della regione''. Ma Marina Berlusconi ha invece ''molto da dire su De Benedetti'' che prima ha attaccato la cosiddetta 'legge ad aziendam' e poi ''in silenzio l'ha usata'', come rivela in una intervista al Corriere della Sera. I giornali del gruppo De Benedetti ''da vent'anni – attacca – hanno un solo obiettivo, distruggere il presidente del Consiglio attraverso un linciaggio sistematico'', avvelenando ''la vita del Paese'' con il ''rapporto perverso tra certa magistratura e certa informazione''. Pero' c'e' ''una questione di coerenza'': dopo la polemica ''avviata e cavalcata da Repubblica sulla presunta 'legge ad aziendam' per un contenzioso fiscale che riguardava la Mondadori'', con annesse ''paginate dedicate ai turbamenti di alcuni nostri autori legati alla vicenda'', altre ''centosettantasette aziende hanno utilizzato quella presunta legge ad aziendam. E chi c'e' nell'elenco? Proprio il gruppo De Benedetti, con l'editrice di L'Espresso e di Repubblica, che rischiava di dover pagare al fisco fino a 45 milioni''. Insomma ''in silenzio, hanno usato quella stessa norma che per mesi pubblicamente li ha fatti gridare allo scandalo''. Quanto al suo gruppo, Marina Berlusconi sottolinea che in Mediobanca ''ci stiamo e ci restiamo'' esprimendo ''piena sintonia con i manager''. La figlia del premier non vuole pero' entrare ''nel giochino di chi ha vinto chi ha perso'' quanto all'uscita di Cesare Geronzi da Generali. ''Chi ci vuole collocare in uno schieramento piuttosto che un altro o e' in malafede o non ha capito nulla del nostro modo di essere imprenditori''. Con la finanza, dice, ''non abbiamo mai voluto avere rapporti di potere ma sempre e solo relazioni con l'obiettivo di sostenere le nostre aziende''. E con Geronzi ''c'e' sempre stata reciproca collaborazione e grande lealta'. Fu uno dei banchieri, non l'unico, e nemmeno il piu' rilevante per impegni verso di noi, che all'inizio degli anni 90 credette in noi e ci diede fiducia. E fece, come gli altri, un ottimo affare per la propria banca''.

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