Massacro in Guatemala: contadino salvo perché si finge morto

CITTA' DEL GUATEMALA – Un contadino del dipartimento di Peten, in Guatemala, dove domenica sono state trovati i corpi di 27 persone, e' riuscito a salvarsi fingendosi morto dopo aver ricevuto una pugnalata allo stomaco e riuscendo cosi' a ingannare i killer. A raccontare la vicenda e' stato lo stesso contadino, che ha 23 anni e che non ha dato il suo nome, ad una rete tv locale dopo essere stato ricoverato in una clinica della zona. Il ragazzo, rilevano i media locali, si era trasferito nell'area dove e' stato portato a termine l'eccidio – i cadaveri sono stati decapitati – per accompagnare i suoi due migliori amici e il padre dei due: tutti loro, ha precisato, figurano tra le persone uccise, tra i quali ci sono tre minori, di 17, 15 e 13 anni. Il massacro e' avvenuto non lontano dalla frontiera con il Messico in una proprieta' a San Andres, nel dipartimento di Peten, area nella quale nelle ultime ore il presidente, Alvaro Colom, ha decretato lo stato di assedio per un mese, oltre a ordinare il dispiegamento dell'esercito. Tali misure puntano sia a proteggere la popolazione sia a cercare di impedire l'uscita dalla zona dei responsabili dell'eccidio, che secondo le autorita' e' stato portato a termine un gruppo chiamato Z-200, braccio armato degli 'Zetas', uno dei piu' implacabili e sanguinari cartelli del narcotraffico messicano. L'obiettivo degli 'Zetas' e' quello di controllare le rotte utilizzate dai narcos per trasportare la cocaina e altre droghe verso gli Stati Uniti, hanno ricordato le forze della sicurezza, le quali hanno d'altra parte annunciato di aver catturato uno dei responsabili dell'eccidio.

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