Medio Oriente in fiamme domenica di passione a Tel Aviv, camion bomba alla fermata del bus

Medio Oriente in fiamme tra la vendetta di Israele e la cautela dell’Iran, USA e ONU in pressing per una de-escalation, camion-bomba a Tel Aviv.

Domenica di passione a Tel Aviv: camion-bomba contro passanti al fermata di un bus. Bilancio : 40 feriti di cui 10 in gravi condizioni. Poteva andare peggio. L’autista del camion si è lanciato a tutta velocità contro le persone che scendevano dall’autobus, travolgendole; poi è stato ucciso dalla Polizia. L’episodio è accaduto fuori dalla base dell’Idf, dove si trova il quartier generale del Mossad, a Gillot (nord di Tel Aviv). Si parla già di attentato, secondo i media israeliani.

Medio Oriente all’Onu

Medio Oriente in fiamme domenica di passione a Tel Aviv, camion bomba alla fermata del bus – Blitzquotidiano.it (foto Ansa)

Lunedì 28 si riunirà il Consiglio di Sicurezza dell’Onu, su richiesta dell’Iran, per discutere dei raid israeliani contro Teheran. Lo scrive Al Jazeera. L’Iran ha accusato Israele di aver violato il diritto internazionale e la propria sovranità e integrità territoriale con gli attacchi missilistici di venerdì notte.

Pronta la reazione dell’ambasciatore israeliano all’Onu, Danny Danon:” Convocare il Consiglio di Sicurezza è un ulteriore tentativo di danneggiarci, questa volta nell’arena politica.”

Dal canto suo Khamenei, leader supremo iraniano, ha detto di “non voler ingigantire ma neanche sminuire l’attacco israeliano”. Ha poi aggiunto :” Questo errore di calcolo dei sionisti deve essere ridimensionato affinché comprendano il potere e la determinazione dell’Iran”.

IMPUT DA WASHINGTON

Il pressing statunitense è continuo. Washington però ha ribadito “ Il diritto di Israele all’autodifesa”. Israele ha tenuto l’Iran sulla corda per quasi un mese ma poi, come promesso, ha colpito duro con un raid di 4 ore. Adesso l’Iran è diviso tra il desiderio di replicare e la scelta di evitare una nuova escalation. Fonti arabe confermano: l’Iran non risponderà ai raid d’Israele. Dalla UE e dall’Onu il pressing è ormai globale per una de-escalation. Sono ore difficili perché il mondo arabo si e ricompattato e preme per una reazione . Da Teheran molti sottolineano “ il legittimo diritto all’auto difesa secondo la carta delle Nazioni Unite” e che l’Iran è obbligato a difendere il Paese contro qualsiasi aggressione straniera.”

Secondo Sky News, emittente in arabo, l’Iran avrebbe informato Israele, attraverso un intermediario straniero, che non risponderà all’attacco sul suo territorio.” Vero? Altre dichiarazioni però sono meno concilianti. Probabilmente l’attacco del camion di domenica segna una svolta nella strategia iraniana. Biden ai giornalisti che a Philadelphia gli hanno chiesto un commento sulla rappresaglia israeliana contro l’Iran ha espresso il desiderio esplicito che ci si avvii ai negoziati di pace.

GAZA E LIBANO RESTANO UNA POLVERIERA

Nonostante gli appelli globali per una de-escalation, il Medio Oriente resta in fiamme. Gaza e il Libano sono ormai una polveriera. Le vittime della guerra nella Striscia sono ormai 43.000. Altri 35 morti ieri a nord di Gaza. Preoccupata la sottosegretaria generale  ad interim dell’Onu per gli Affari Umanitari, Joyce Msuya, che ha detto:” L’intera popolazione a nord di Gaza rischia di morire. Non si può permettere che questo continui”. Resta altissima la tensione tra Israele e Libano. Anche domenica gli Hezbollah hanno lanciato razzi su diverse zone residenziali israeliane.

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Enrico Pirondini