Due o tre cose bisogna pur dire dopo queste Europee in qualche misura sorprendenti. Anche per i top e i flop che ha certificato. In sintesi: Fratelli d’Italia ha centrato il record storico di voti (28.8%), con i partiti di governo che hanno preso 3,5 punti percentuali in più delle Politiche 2022. Il Pd, con buona pace di molti commentatori da salotto, ha raggiunto il 24% e ora la segretaria dem Elly Schlein deve affrontare la questione delle alleanze tenuto conto di 2 risultati inattesi, almeno nelle proporzioni. Cioè il crollo del M5S ( sotto il 10%) e il successo di Avs (vicina al 7%).
Disfatta per gli europeisti di Stati Uniti di Europa (Renzi e Bonino) e Azione (Calenda) che, divisi, sono fuori dal Parlamento Europeo. Singolare l’elenco dei promossi e bocciati. Tra i top hanno destato stupore il boom di Ilaria Salis e Roberto Vannacci. L’hanno spuntata anche Lucano e Marino come Annunziata e Moratti. Fuori Bandecchi (Alternativa Popolare),Cateno De Luca, Michele Santoro e Alessandra Mussolini. Questi risultati – il successo di Meloni, la rimonta di Schlein – dà indubbiamente la sveglia agli alleati.
Il risultato opaco della Lega
Questo risultato potrebbe alterare i rapporti di forza. Meloni, in ogni caso, scaccia con fermezza l’idea di un rimpasto. Ha già detto: “Non ho mai temuto che potessero esserci scosse nel governo. Noi siamo un’orchestra, nella quale ciascuno costruisce una armonia”.
Il Pd perno per costruire l’alternativa
Il successo del Pd consente a Elly Schlein di dettare le condizioni ai potenziali alleati, dopo i ripetuti tentativi infruttuosi di far nascere il campo largo. Soddisfatti anche i due leader della alleanza Verdi-Sinistra Italiana che ha sfiorato il 7%. E questo ha già innescato le prime turbolenze: Bonelli e Fratoianni vogliono riprendere il dialogo tra le forze di opposizione. Ma come ha detto Paolo Mieli la segretaria Dem più che il confronto tra le forze democratiche di opposizione, dovrà vedersela con “i serpenti che sono al suo interno”. Ne vedremo delle belle. All’interno del M5S c’è già chi chiede le dimissioni di Conte. Il Terzo Polo è praticamente scomparso. E già cominciata la caccia alle briciole di Renzi e Calenda. Gli scenari del dopo voto sono aperti a molte opzioni.