Meloni-Schlein, duello continuo. Politica in fibrillazione. È partita sgommando la campagna elettorale delle Europee di giugno. Prepariamoci a sentirne di tutti i colori.
Guidano le scintille tra Meloni e Schlein; la premier dal palco di Atreju ne ha avute per tutti al grido “Non vi liberete di me”. Toni da comizio. Scontato l’assalto alla segretaria dem.
Pronta la replica di Elly Schlein: ”Patetico show, misura colma. Discorso normale in Ungheria, non qui”. Già che c’era la premier ne ha dette due anche alla influencer Ferragni (“finta beneficenza soltanto per il proprio cachet”), allo scrittore Saviano (“La Camorra fa vendere più delle storie di legalità”), all’ex premier Conte (“C’è pure qualcuno che si lamenta di non essere stato invitato”).
Attenzione particolare per la segretaria del Pd: ”Non insultate chi è venuto ad Atreju: ha un coraggio che a voi difetta”. Dunque Giorgia scatenata. E siamo solo a dicembre. Chiaro il suo obbiettivo: raggiungere il 30% alle Europee.
LA SFIDA DI BONACCINI
Il governatore dell’Emilia Romagna batte cassa. E punzecchia il Centrodestra: ”Dia l’ok al mio terzo mandato”. E aggiunge:”Hanno paura di riavermi come avversario”.
Gli ha risposto il meloniano Galeazzo Bignami, viceministro dei Trasporti: ”Non credo che Bonaccini si dimetterà nel mezzo della legislatura, nel mezzo dell’alluvione, per andare in Europa; perché tutto si può dire del coordinatore tranne che sia uno che scappa dalle proprie responsabilità“.
È il caso di ricordare che il secondo mandato di Bonaccini terminerà a gennaio 2025. Ergo, in caso di corsa (e successo) in UE, dovrebbe lasciare l’amata Emilia Romagna in anticipo. Se eletto, Bonaccini avrà 30 giorni per dimettersi; il governo 150 (o 1 anno) per indire le elezioni.
Lo scenario più plausibile sarà quello di un voto fra novembre e dicembre; più difficile votare a primavera 2025 anche se la legge regionale (votata in maniera bipartisan) prevede che la sua vice Irene Priolo possa portare a termine la legislatura.
Ci sono anche altre ipotesi di candidature: su tutte la modenese Elisabetta Gualmini, ordinaria di Scienze Politiche all’università bolognese Alma Mater. Nello scorso mandato e’ stata vicepresidente regionale. Ora è eurodeputata.
CINQUE STELLE NEL MIRINO DI GASPARRI
A completare il quadro tellurico ci ha pensato Maurizio Gasparri, capogruppo di Forza Italia, andando all’attacco del Movimento 5 Stelle: ”Ai Grillini che blaterano ancora, oltre a ricordare alcuni emendamenti gravi ed eclatanti sui quali parleremo nelle sedi parlamentari, sottoscritti dal loro gruppo in violazione di legge, ricordiamo che elargiscono con soldi pubblici dei gruppi parlamentari, un compenso di 300.000 a Beppe Grillo. Perché dare soldi dei cittadini a Grillo?