Mercurio nel tonno: lo dicono i medici da tempo, ora l’associazione Bloom, in Francia, denuncia uno “scandalo sanitario” e norme troppo lassiste. L’allarme si è esteso subito in Italia. Ma in Italia, scrive il Quotidiano Nazionale, la situazione sembra non essere preoccupante.
Nonostante l’allarme generale, la situazione in Italia sembra essere sotto controllo. L’Associazione Nazionale Conservieri Ittici e delle Tonnare (Ancit) ha rassicurato i consumatori italiani, affermando che “il tonno in scatola sul mercato italiano rispetta la legislazione dell’Unione Europea in materia di sicurezza alimentare e per la possibile presenza del mercurio risponde ai requisiti di legge imposti dall’Unione Europea”.
Ma in Francia c’è allarme. Le Ong Bloom e Foodwatch, scrive Stéphane Foucart su Le Monde, hanno analizzato un campione di 150 lattine provenienti da quindici supermercati europei: una lattina su dieci analizzata mostrava valori di mercurio superiori ai limiti autorizzati nel tonno fresco. Stéphane Foucart ricorda che una dozzina di anni fa, Robert F. Kennedy Jr – candidato di breve durata alle elezioni presidenziali americane del 2024, ora allineato con Donald Trump – soffriva di gravi problemi cognitivi, nebbia mentale, perdita di memoria.
Al punto da pensare che, oltre ai ricorrenti problemi cardiaci, avesse un tumore al cervello. Poi però il New York Times rivelò che erano stati trovati i resti di un verme parassita in un angolo del cervello, ma che i suoi medici sospettavano che la causa più probabile dei suoi problemi fosse molto meno drammatica.
Si trattava, come ha raccontato il quotidiano americano, del suo amore smodato per i sandwich al tonno, pesce tra i più contaminati dal metilmercurio, un potente neurotossico. Come può un consumo anche eccessivo di un alimento così banale provocare effetti di questa portata?
In un rapporto, pubblicato martedì 29 ottobre, l’associazione Bloom fornisce una serie di elementi di risposta che costituiscono “un autentico scandalo sanitario”, secondo la sua presidente, Claire Nouvian. L’associazione per la difesa degli oceani ne ha contati quasi 150 scatolette di tonno e si avvale di questi risultati per sostenere la riduzione dei livelli autorizzati di mercurio nella carne di questo pesce, il più consumato in Europa.
Una confezione su dieci testata in Francia supera questo valore limite per il tonno fresco, ovvero 1 milligrammo per chilo (mg/kg) in Europa. Con la conseguenza, secondo Bloom, di un’esposizione eccessiva delle popolazioni, rispetto alle soglie sanitarie stabilite dalle autorità, che stimano la quantità di mercurio che è possibile assorbire ogni settimana senza rischi per la salute: 1,3 microgrammi per chilo di peso corporeo a settimana (μg/kg di peso corporeo/settimana) per l’Autorità europea per la sicurezza alimentare (EFSA). E quasi la metà per quello americano, 0,7 µg/kg
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