Florence Cassez, arrestata nel 2005 perchè complice di un giro di sequestri, sconterà la sua pena in Messico: la Francia esprime il proprio disappunto

Nemmeno Carla Bruni ce l’ha fatta. Nonostante il suo appello alla clemenza,  la detenuta francese Florence Cassez dovrà scontare la propria pena, 60 anni di reclusione, nel carcere messicano. Lo ha deciso il presidente messicano Felipe Caldéron che ha escluso qualsiasi possibilità che la ragazza possa essere estradata.

Una decisione che l’Eliseo ha accolto con «sconcerto e disappunto». Da tempo è in corso una forte campagna di mobilitazione con il coinvolgimento della stessa Carla Bruni, oltre a Ingrid Betancourt.

Florence Cassez, compagna di un boss messicano coinvolto in un giro di sequestri, è stata arrestata nel 2005, accusata di essere complice del fidanzato. Condannata a 90 anni di carcere, aveva chiesto aiuto in patria ricevendo immediato impegno da parte dei deputati del partito di Sarkozy.

Tutta la stampa intanto insisteva sulla sua innocenza. Poi la lettera della famiglia della donna alla first lady Carla Bruni. Nella storia c’è spazio anche per la Betancourt che, in occasione di un incontro con Calderón, sonda le possibili soluzioni. In particolare c’è l’ipotesi di trasferire Florence in una prigione francese. I messicani sembrano cedere e il periodo di detenzione viene ridotto a 60 anni.

Un sconto di pena che però non piace alle associazioni che proteggono le vittime dei sequestri. La Cassez deve restare in Messico. Anche perchè se tornasse in patria gli anni di reclusione si ridurrebbero a 30, il massimo previsto dal codice francese.

L’Eliseo tenta l’ultima carta in marzo, durante il viaggio di Sarkozy nel Paese. Si sparge la voce che la Bruni possa visitare la ragazza e il direttore del carcere fa ridipingere i muri. Ma il dossier è ormai chiuso, così come la cella.

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