MILANO: CONDANNATO AD 1 ANNO E 8 MESI TABACCAIO CHE UCCISE RAPINATORE, LA LEGA PROTESTA

Pubblicato il 12 Febbraio 2009 - 09:36 OLTRE 6 MESI FA

Petrali_giovanni Omicidio colposo al tabaccaio milanese che nel maggio del 2003 reagì alla rapina nel suo negozio in piazzale Baracca uccidendo il giovane malvivente – Alfredo Merlino di 20 anni – e ferendo il complice – Andrea Solaro, oggi 24enne. Contro la richiesta delll'accusa che voleva una sentenza per omicidio volontario – 9 anni e mezzo – la Corte d'assise di Milano ha condannato Giovanni Petrali ad un anno e 8 mesi: un anno per l'omicidio colposo con l'attenuante della provocazione e otto mesi per aver utilizzato l'arma regolarmente detenuta fuori dal negozio.

"Pensavo meglio", ha detto il tabaccaio, presente in aula alla lettura della sentenza. "Il rapinatore morto? Non c'è più. Cosa devo dire. Dispiace a tutti. Le cose sono andate così. Tornassi indietro le armi le lascerei lì dove sono. Visto l'andazzo, le armi meglio lasciarle perdere".

Tra i presenti anche Stefano Solaro, fratello di Andrea, il rapinatore ferito dal tabaccaio: "Avrei preferito che l'omicidio di Merlino fosse giudicato volontario". Mio fratello ora sta bene – ha detto – ha pagato tutto quanto doveva pagare alla giustizia: ora studia giurisprudenza".

Davanti a Palazzo di Giustizia la solidarietà della Lega al tabaccaio. "Doveva essere condannato a anni zero e a euro zero", ha detto Matteo Salvini, capogruppo della Lega in consiglio comunale.

"Perché c’è un uomo di 74 anni che ha difeso se stesso, sua moglie, il suo negozio e qualcuno lo vuole vedere marcire in prigione". Così Matteo Salvini, spiega le ragioni del presidio organizzato davanti al palazzo di giustizia. A chi gli chiede se un presidio non rischi si legalizzare il "far west" della giustizia fai da te, Salvini risponde: "Secondo l’accusa Petrali inseguì i rapinatori, secondo gli avvocati si difese in negozio… Noi non invitiamo a farsi giustizia da soli, ma vogliamo far sapere ai delinquenti cosa rischiano". Salvini ha comunque voluto sottolineare di essere assolutamente contrario al porto d’armi: "Non lo voglio e non lo vorrò, ma se devo scegliere tra aggressori e aggrediti, scelgo gli aggrediti". Al presidio hanno partecipato circa venti persone che hanno srotolato uno striscione con scritto in verde su sfondo bianco: "Siamo tutti tabaccai".