"Pensavo meglio", ha detto il tabaccaio, presente in aula alla lettura della sentenza. "Il rapinatore morto? Non c'è più. Cosa devo dire. Dispiace a tutti. Le cose sono andate così. Tornassi indietro le armi le lascerei lì dove sono. Visto l'andazzo, le armi meglio lasciarle perdere".
Tra i presenti anche Stefano Solaro, fratello di Andrea, il rapinatore ferito dal tabaccaio: "Avrei preferito che l'omicidio di Merlino fosse giudicato volontario". Mio fratello ora sta bene – ha detto – ha pagato tutto quanto doveva pagare alla giustizia: ora studia giurisprudenza".
Davanti a Palazzo di Giustizia la solidarietà della Lega al tabaccaio. "Doveva essere condannato a anni zero e a euro zero", ha detto Matteo Salvini, capogruppo della Lega in consiglio comunale.
"Perché c’è un uomo di 74 anni che ha difeso se stesso, sua moglie, il suo negozio e qualcuno lo vuole vedere marcire in prigione". Così Matteo Salvini, spiega le ragioni del presidio organizzato davanti al palazzo di giustizia. A chi gli chiede se un presidio non rischi si legalizzare il "far west" della giustizia fai da te, Salvini risponde: "Secondo l’accusa Petrali inseguì i rapinatori, secondo gli avvocati si difese in negozio… Noi non invitiamo a farsi giustizia da soli, ma vogliamo far sapere ai delinquenti cosa rischiano". Salvini ha comunque voluto sottolineare di essere assolutamente contrario al porto d’armi: "Non lo voglio e non lo vorrò, ma se devo scegliere tra aggressori e aggrediti, scelgo gli aggrediti". Al presidio hanno partecipato circa venti persone che hanno srotolato uno striscione con scritto in verde su sfondo bianco: "Siamo tutti tabaccai".