Sembra un ordine di coprifuoco l’ordinanza del Consiglio regionale della Lombardia, che disciplina il consumo di cibi all’aperto, nata per combattere “l’anarchia del take-away”. Da ora in poi sarà vietato mangiare tranci di pizza, kebab, focaccia e altro all’esterno dei locali da asporto che pullulano in tutta la regione. I clienti devono necessariamente consumare all’interno dei locali di produzione del cibo. E sarà proibito ai gestori la vendita di bibite che non siano prodotte in proprio. Insomma niente coca-cola e niente birra.
La delibera che mira a disciplinare “il traffico” intorno a questi localetti e a regolarne gli orari (chiusura obbligatoria all’una), ha una vena razzista perchè mira a colpire quei locali che offrono il kebab, piatto tipico della cucina nordafricana, per altro molto gradito anche dalla popolazione milanese. Ma il provvedimento oltre che per i “kebabbari” suona come una punizione anche per i 6mila artigiani che in Lombardia vendono cibo da asporto.
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