MILLEPROROGHE, SI’ DEL SENATO: I CONSUMATORI PROTESTANO, ”LIBERALIZZATE MOLESTIE TELEFONICHE”

Senato_presidenza Primo semaforo verde per il decreto legge Milleproroghe. La fiducia posta dal governo al Senato sul maxiemendamento al provvedimento ha ottenuto il 162 sì, 126 no e nessuna astensione e ora passa all'esame della Camera. Il decreto scade il primo marzo. Tra i punti più importanti presenti nel testo, i nuovi termini per il Modello Unico. Il termine per le dichiarazioni dei redditi (per persone fisiche, enti commerciali e non, società di persone, società di capitali) slitta dal 31 luglio al 30 settembre 2009.

L'approvazione è arrivata tra le polemiche per l'ennesimo ricorso, da parte dell'esecutivo, allo strumento della fiducia. "E' evidente – attacca il senatore del Pd Stefano Ceccanti – che il governo ha paura, non si fida della maggioranza che lo sostiene, compressa coi decreti e con la Finanziaria snella". "Il presidente del Consiglio – rincara poi l'accusa l'esponente democratico – sembra ispirarsi all'articolo 66 della Costituzione di Stalin che prevedeva che i decreti del governo non subissero il controllo del Capo dello Stato. E' così, purtroppo, che si travolge il patrimonio profondo del costituzionalismo".

Ma le polemiche riguardano anche i contenuti del provvedimento. La componente ambientalista del Pd denuncia infatti come il "blitz dell'esecutivo nel Milleproroghe cancella la norma sugli edifici ecologici". "Il governo Berlusconi – lamentano gli Ecodem – notte tempo sospende la norma, introdotta nella scorsa legislatura che prevedeva l'obbligo che le nuove costruzioni fossero alimentate almeno in parte da fonti rinnovabili". "Nella finanziaria 2008 – sottolinea ancora l'associazione – era stata introdotta una norma che sanciva che dal primo gennaio 2009 per ottenere permessi per le nuove costruzioni doveva essere prevista l'installazione di impianti per la produzione di energia da fonti rinnovabili".

Scontenti per il "milleproroghe" anche le associazioni dei consumatori secondi i quali torna il rischio di esser esposti "alle persecuzioni telefoniche da parte di società che si affidano al telemarketing per proporre insistentemente le proprie offerte". "Se il maxiemendamento sarà approvato – spiegano Federconsumatori e Adusbef – si darà alle aziende la possibilità di usare, per la propria attività promozionale, le banche dati tratte dai vecchi elenchi telefonici (precedenti all'agosto del 2005). Paradossalmente, in questo modo, anche coloro che, esasperati dalle assillanti e moleste campagne telefoniche, avevano chiesto la cancellazione dagli elenchi pubblici, saranno di nuovo bersaglio del marketing telefonico".

Soddisfatto invece il senatore del Pd Raffaele Ranucci, primo firmatario dell'emendamento che introduce nuove misure per contrastare gli incidenti tra natanti. "Finalmente – commenta – ci saranno controlli e
sanzioni per evitare che chi guida una qualunque imbarcazione, da un gommone di pochi metri ad una nave da diporto, lo faccia in stato di ubriachezza o sotto l'effetto di sostanze inebrianti o stupefacenti".

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