È finito ai domiciliari perché la sua incolumità fisica era stata messa in pericolo dalle sigarette dei quattro compagni di cella che «fumavano come turchi». E’ avvenuto nel carcere S. Anna di Modena, dove detenuti accaniti fumatori riempivano di fumo l’angusta cella fin dalle prime ore del mattino, tanto da mettere in pericolo la salute di Stefano Parrinello,di 61 anni, non fumatore e costretto a respirare passivamente l’aria viziata. Nonostante l’uomo li avesse pregati più volte di smetterla o quanto meno di ridurre il fumo, quelli continuavano.
Parrinello era in carcere dal febbraio scorso accusato di tentato omicidio per aver sparato al figlio Giacomo, 34 anni, al culmine di una banale lite familiare. Già provato per il gesto commesso ed esasperato dall’invivibilità del locale di detenzione, ha tentato anche di impiccarsi ed è stato salvato appena in tempo . Anche questa circostanza ha indotto i giudici a mandarlo a casa.