MORGAN E GOLDMAN DIVENTANO HOLDING

Termina l’era delle banche d’investimento in senso stretto, chiudendo così l’epoca di una Wall Street fatta di indipendenti società di brokeraggio che comprano e vendono, che consigliano clienti e che sono molto meno regolate rispetto alla banche commerciali che si basano sui depositi.

Mentre al Congresso si discute il piano di salvataggio del sistema finanziario americano da 700 miliardi di dollari, la Fed, nel tentativo di evitare che la crisi di Wall Street contagi due delle sue primarie istituzioni, accorda a Morgan Stanley e Goldman Sachs il cambio di status da banche d’investimento a tradizionali società bancarie. Le due più prestigiose istituzioni di Wall Street saranno da ora in poi sottoposte all’attenta supervisione dei regolatori nazionali, soggette al rispetto di requisiti di capitale e, quasi di sicuro, meno redditizie di quanto sono state finora.

Il cambio di status dà a Goldman e Morgan una boccata d’ossigeno, dando loro più tempo per organizzare i propri asset e mettendole in una posizione migliore per eventuali fusioni o acquisizioni. Nel breve termine, il via libera della Fed al cambio di status potrebbe rallentare significativamente le trattative di fusione in corso fra Morgan Stanley e Wachovia. Secondo indiscrezioni, Morgan privilegerebbe la strada di un rafforzamento di capitale e sarebbe in «trattative avanzate» con il fondo sovrano cinese Cic e altri investitori per una iniezione di capitale. Inoltre, cambiare status significa accedere ai prestiti della finestra a tasso di sconto della Fed, aperta in via del tutto eccezionale e temporaneamente anche alle banche di investimento per far fronte alla crisi.

La conversione di Goldman e Morgan potrebbe non essere gradita segretario al Tesoro Henry "Hank" Paulson, che negli ultimi mesi ha cercato disperatamente di difendere l’esistente struttura delle istituzioni finanziarie: con il cambio di status di Goldman e Morgan, ora tutte le case madri delle maggiori istituzioni finanziarie americane sono sotto la supervisione della Fed.

Il via libera alla conversione sembrerebbe inoltre accelerare – secondo gli osservatori – l’ascesa della Fed a supervisore universale. Negli ultimi giorni è divenuto sempre più chiaro alla banca centrale che l’attuale modello delle banche d’investimento non avrebbe potuto funzionare nelle attuali condizioni di mercato, soprattutto dopo il fallimento di Lehman Brothers che ha reso ancora più difficile reperire fondi a breve termine.

Oltre a dover essere supervisionate dalla Sec, ora Goldman e Morgan saranno anche sotto la supervisione della Fed, dell’Office of the Comptroller of the Currency. «Sono state così vicine alla morte che qualcosa doveva per forza cambiare», spiegano alcuni analisti. Morgan Stanley e Goldman Sachs hanno tentato, negli ultimi mesi, di ridurre il proprio leverage, un’operazione non facile in un mercato con prezzi in calo per molti asset, per cercare di superare la crisi nel miglior modo possibile. Goldman e Morgan sono le uniche due banche d’investimento sopravvissute come indipendenti al ciclone subprime.

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