Napolitano: Molto incoraggiato dal discorso di Obama

ROMA 20 MAG Promossa a pie – ROMA, 20 MAG – Promossa a pieni voti dall'Italia la nuova dottrina in Medio Oriente e Maghreb del presidente americano Barack Obama. ''Molto incoraggiato'' dal discorso dell'inquilino della Casa Bianca si e' detto oggi il capo Stato Giorgio Napolitano confermando la sua fiducia nel fatto che con ''il nostro convinto sostegno'' le rivolte che stanno scuotendo i regimi nordafricani e mediorientali possano consolidarsi – sia pure ''con tempo e con dolore'' – in un processo di crescita democratica, civile ed economica. ''Si alza un vento dalla primavera araba che dobbiamo essere capaci di accompagnare e guidare'', e' stata l'esortazione di Napolitano subito accolta e reiterata dai ministri degli Esteri e della Difesa, Franco Frattini e Ignazio La Russa, che insieme al capo dello Stato hanno festeggiato il 60/mo anniversario del Collegio di Difesa della Nato, alla 'citta' militare' della Cecchignola. La partecipazione alla cerimonia del segretario generale dell'Alleanza ha fornito a Napolitano l'occasione per avere un aggiornamento di prima mano dallo stesso Anders Fogh Rasmussen sulla situazione in Libia dopo che, proprio la notte scorsa, la Nato in una serie di raid aerei ha affondato 8 navi da guerra del colonnello Gheddafi. Al colloquio, durato una trentina di minuti, erano presenti i ministri Frattini e La Russa. Nessuna nuova richiesta all'Italia – secondo quanto riferito dal titolare della Difesa – e' stata avanzata dal numero uno della Nato rispetto alla partecipazione alle missione in Libia. Sono le ''prospettive di pace e sicurezza'' di cui si e' fatto portavoce Obama che il governo italiano condivide, ha rilevato il titolare della Farnesina ringraziando per la ''visione innovativa'' della strategia americana in Medio Oriente e Nord Africa di cui si e' fatto portavoce il suo presidente. Napolitano non ha nascosto che la stagione di transizione che inevitabilmente discende da quella delle rivolte potrebbe colpire la sicurezza di tutti i vicini di casa del mondo arabo. Nessuno escluso. E, per questo, ha richiamato l'Unione Europea ai suoi doveri, sollecitando i 27 ''a condividere il peso e le responsabilita''' della Nato rispetto agli eventi storici prodotti dalla cosiddetta 'primavera araba'. Eventi, ha sottolineato il Capo dello Stato, che ''nessuno aveva previsto'' e che ''ora costringono la Nato a guardare verso Sud da dove, in modo crescente, vengono le nuove sfide alla sicurezza di tutti''. Orfana di Bin Laden, Al Qaida si e' ''fortemente indebolita'', tuttavia – ha riconosciuto Napolitano – dobbiamo restare vigili contro la minaccia terroristica''. E' guardando allo scenario libico e al colonnello Gheddafi messo nell'angolo dalla comunita' internazionale che Napolitano ha espresso fiducia nelle capacita' della Nato: ''con pazienza e tenacia – ha detto – la legittimita' internazionale prevarra' in Libia''. Quando accadra', la Nato – per bocca del segretario Rasmussen – si e' gia' offerta di addestrare gli ufficiali della Libia post rais.

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