Niger/ Al voto per il referendum indetto dal presidente Mamadou Tandja, che punta a rimanere al potere a tempo indeterminato

Si vota in Niger per il controverso referendum indetto dal presidente Mamadou Tandja, al potere dal ’99, che punta a restare in carica a tempo indeterminato.

In base alla Costituzione del Paese africano, Tandja dovrebbe farsi da parte il 22 dicembre prossimo, dopo le presidenziali, avendo esaurito il suo secondo mandato quinquennale: l’uomo forte nigerino, militare di carriera con il grado di colonnello, ha però voluto convocare la consultazione con lo scopo di vedersi prorogare i poteri per un ulteriore triennio; scaduto il quale, in caso di vittoria dei sì, sarebbe legittimato a guidare il Niger senza più alcun termine.

Lo stesso Tandja sostiene che tale sia la volontà popolare, e per questo ha stroncato ogni forma di opposizione, sciogliendo il Parlamento e la Corte Costituzionale, e assumendo poteri di emergenza: una condotta che i dissidenti hanno equiparato a un colpo di stato, e che è contestata anche dalla comunità internazionale, timorosa di un aggravamento della crisi istituzionale in un Paese ricco di uranio ma dal tenore di vita tra i più bassi del pianeta. In teoria sono circa sei milioni i cittadini nigerini aventi diritto a votare: ma, a dispetto degli appelli lanciati dalla radio nazionale alla popolazione perché si rechi in massa alle urne, qualche ora dopo l’apertura dei seggi l’affluenza appariva ridottissima.

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