Non basta il gol dell'ex Cavani: Napoli ko a Palermo

PALERMO 23 APR Il Palermo nel – PALERMO, 23 APR – Il Palermo, nel giro di pochi giorni, prima dimezza le ambizioni di finale di Coppa Italia del Milan, bloccandolo sul 2-2 nella semifinale d'andata giocata a San Siro, poi gli consegna su un piatto d'argento lo scudetto 2011. I rosanero si sono confermati 'ammazzagrandi' (hanno gia' battuto due volte Juve e Roma), conquistando la seconda vittoria consecutiva in campionato, dopo quella dell'Olimpico sulla Roma, e proseguendo la propria striscia positiva di risultati. Il successo sul Napoli vale molto ed avrebbe meritato un punteggio molto piu' vistoso del 2-1 finale: perche' il Palermo ha vinto da grande squadra, soffrendo e ribaltando lo 0-1 iniziale dell'ex Cavani (in gol dopo un paio di minuti), quindi sprecando in diverse circostanze la possibilita' di arrotondare il risultato. La partita avrebbe potuto finire con un risultato piu' rotondo, se Hernandez, Nocerino, Pastore, Ilicic, Migliaccio, a turno, non avessero fallito occasioni forse anche troppo facili. Gia', perche' il Palermo ha piu' volte dimostrato nell'arco della stagione una certa predilezione per i gol complicati, se non impossibili, comunque spettacolari. Dunque, logico ipotizzare un errore di Hernandez nel finale di partita con la porta completamente spalancata e la mancata finalizzazione di una serie interminabile di superiorita' notevoli numeriche, tipo tre contro due o addirittura tre contro uno. Cribari e' stato bravo, e con lui spesso Campagnaro, ad evitare la goleada sulla ripartenze fulminee quanto sterili del Palermo che ha commesso pure oggi l'errore di mancare il colpo del ko ed e' stato costretto a soffire ben oltre il 90'. Alla fine, i rosanero hanno pure rischiato la beffa, come era accaduto con il Cesena in casa, ma Cristiano Lucarelli prima e Zuniga poi, non sono riusciti a trafiggere Sirigu. Il Napoli lascia cosi' sul terreno del Barbera le residue speranze di scudetto e si arrende forse per stanchezza, oltre che per l'assenza di Lavezzi, l'uomo che avrebbe potuto imprimere una svolta alla partita. L'argentino, gol a parte, si e' spesso rivelato piu' decisivo di Cavani, perche' riesce a variare il ritmo della manovra, dunque a creare lo scompiglio nella retroguardia avversaria. Senza Lavezzi, con qualche uomo in apnea e con le gambe pesanti, il Napoli e' diventata una squadra 'normale', in grado di essere messa sotto da un Palermo che avra' avuto meno motivazioni rispetto agli avversari (i rosanero non hanno piu' alcun obiettivo stagionale, se si esclude la Coppa Italia), ma e' apparso piu' pimpante, oltre che capace di soffrire fino alla fine. Il regalo di Pasqua di Cassani non e' bastato ai partenopei per portare a casa dei punti: sono stati raggiunti e superati prima del fischio finale del primo tempo, durante il quale l'arbitro Damato ha rischiato di trasformare una partita combattuta in rissa. L'arbitro di Barletta, che avrebbe dovuto espellere Pazienza per doppia ammonizione e non ha visto un rigore per un netto mani di Campagnaro sullo 0-1, ha invece spedito Delio Rossi negli spogliatoi, ha esibito una messe di cartellini gialli (alcuni con eccessiva severita') ed ha invalidato il gol del 2-1 del Palermo, trasformandolo nel rigore firmato Bovo; nonostante tutto, le cose si sono ugualmente messe bene per i padroni di casa che, con rabbia, determinazione ed una evidente superiorita' atletica, ha mandato al tappeto il Napoli, facendo esplodere la gioia dei tifosi rossoneri che ormai quasi toccano con mano uno scudetto atteso sette anni, dopo quello firmato Ancelotti nel 2004. .

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