Nuove truffe: prendi il prestito e sparisci. Buste paga e documenti falsi, se va, nessun rischio o quasi. Contrappasso per le banche

Pubblicato il 3 Agosto 2009 - 15:46 OLTRE 6 MESI FA

L’anno scorso ci hanno provato in 25mila. Quest’anno si stima che a tentare saranno almeno in 30mila. Ma sono solo le cifre ufficiali, quelle “confessate” dalle banche e dagli istituti finanziari che concedono prestiti. Va calcolato, va messo nel conto un numero almeno triplo: facciamo centomila. Centomila volte in un anno c’è chi si presenta ad una banca o ad una finanziaria e chiede un prestito portandosi in tasca documenti falsi, buste paga artefatte, dichiarazioni fiscali fasulle. Documenti, buste paga e Cud sono ciò che chi ti deve concedere un prestito chiede per sapere se il prestito può dartelo, per sapere chi sei, quanto guadagni, quanto puoi pagare di rata. Se documenti, buste paga e dichiarazioni fiscali sono falsa, se la banca o la finanziaria ci cascano, allora incassi il prestito e sparisci e, ovviamente, non paghi nulla.

Sono truffe, tentativi di truffa. Una volta su due falliscono. Spesso infatti sono artigianali, molto artigianali: solo scanner e computer se non addirittura colla e pennarello. Altre volte invece sono professionali e quindi riescono. L’anno scorso la quota di crediti non restituita è salità dal 2 al 3 per cento dei prestiti erogati. La metà di questo punto percentuale è attribuita al “prendi il prestito e sparisci”. Mezzo punto percentaule sembra poco ma sono un sacco di soldi: tra i 150 e i 200 milioni di euro. Il bello, anzi il brutto della vicenda è che, se la truffa riesce, il truffatore incassa relativamente poco: dieci, venti, cinquantamila euro. Ma rischia praticamente nulla. Per cercarlo serve una denuncia del truffato, della banca, una denuncia contro ignoti. Possibilità di trovarlo, l’ignoto, bassissima.

Non è giusto, oltre che illegale. Ma su questo fronte dei prestiti le banche pagano una sorta di contrappasso. Infatti le regole, le categorie applicando le quali un prestito te lo danno o no, sono tanto rigide quanto crudeli. No in linea di massima ai giovani e ai single. E fin qui…Ma niente prestito anche se il cinque per cento della “categoria” in cui il computer della banca ti cataloga in media non paga le rate. Non importa quindi se tu, proprio tu, paghi o no. Importa quel che fanno i tuoi “simili”. E, cosa ancora peggiore, se nella tua vita hai ottenuto un prestito o un mutuo e l’hai ripagato per intero prima del previsto, privando quindi la banca di tutti gli interessi previsti, allora la banca non ti considera un onesto pagatore ma un guaio, un affare in perdita. Prestiti non te ne dà più perchè hai pagato tutto e prima, quindi hai pagato un po’ di meno. Questo alle banche non piace, hanno bisogno di debitori non solo paganti ma possibilmente debitori eterni.