Obama presenta la riforma sanitaria: “Costerà meno di Iraq e Afghanistan”

Una riforma sanitaria da 900 miliardi, che «costerà meno delle guerre in Iraq e Afghanistan» ed «estenderà la copertura a milioni di americani»; poi un piano che riveda il sistema delle assicurazioni, offrendo un’alternativa agli istituti privati.

Barack Obama ha spiegato, “dinanzi ad un Congresso critico e a una nazione scettica”, come ha scritto il New York Times, la più radicale revisione del piano sanitario. Il presidente Obama ha così voluto screditare la “tattica del terrore” alimentata dai suoi oppositori.

Con un discorso in sessione plenaria del Congresso, Obama ha promesso che non vuole «sprecare tempo» con quelli che gli fanno opposizione per un mero calcolo politico, ma ha lasciato la porta aperta ai Repubblicani per lavorare insieme al taglio dei costi della Sanità e ad estendere la copertura a milioni di americani.

«Il tempo dei bisticci è finito – ha affermato il presidente americano – È finito il tempo del gioco. Ora bisogna passare ai fatti». Il presidente è stato accolto dagli applausi roboanti dei remocratici e dalle cortesi strette di mano dei repubblicani. Ma la situazione è velocemente cambiata quando i legislatori repubblicani hanno continuamente interrotto Obama mentre il presidente respingeva l’idea che i cosiddetti comitati della morte volevano negare l’assistenza sanitaria ai più anziani.

Quando Obama ha detto che i Democratici non vogliono estendere l’assistenza anche agli immigrati clandestini, il rappresentante della South Carolina, Joe Wilson, l’ha etichettato come «bugiardo».

Il discorso presidenziale, durato 47 minuti, è stato un tentativo di riprendere il discorso politico sulla riforma sanitaria, che è la priorità di questa legislatura. Obama ha dato un cenno a John McCain, e ha abbracciato la sua proposta di creare un team che si occupi dei malati gravi.

Obama ha quindi esposto nei dettagli il piano, che dovrebbe assicurare «sicurezza e stabilità», e che non allargherà il deficit pubblico. Il presidente ha ricordato di non essere il primo ad affrontare il problema, ma che spera di essere l’ultimo.

Obama ha spiegato che per la riforma verranno spesi 900 miliardi di dollari nei prossimi 10 anni, «meno di quanto è stato speso per le guerre in Iraq e in Afghanistan».

Obama ha poi affermato la volontà di sostenere un piano assicurativo di governo, in grado di competere col settore privato e offrire dunque un’alternativa. Il piano renderà illegale la possibilità che gli assicuratori neghino assistenza alle persone malate. Inoltre il presidente ha promesso stabilità a chi ha già una polizza assicurativa, perchè i costi rimarranno intatti.

Obama ha poi sostenuto il piano, proposto dal senatore del Montana Max Baucus, per recuperare i soldi che assicureranno l’allargamento della copertura, attraverso le tasse pagate dalle compagnie assicurative.

Per rassicurare chi teme che il deficit pubblico possa galoppare, Obama ha promesso di includere una clausola, secondo la quale ci saranno «tagli alla spesa corrente» se i risparmi previsti non dovessero materializzarsi.

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