Quel furbacchione dell’italiano tipo (va bene, ok: un tipo di italiano, non tutti, però il tipo dominante) son svariati decenni che si è inventato la somma aspirazione, il sogno di popolo e di ogni singolo cittadino e cioè: onestà, onestà, onestà! Questo il grido, questa la canzone: ah, se solo gli italiani potessero essere liberati nella loro corsa naturale e spontanea, per quanto repressa dai vari Poteri, verso l’abbraccio totale con l’onestà…
Quel furbacchione dell’italiano tipo/variante dominante in realtà nella sua concreta e quotidiana applicazione alla vita canta altra canzone e omaggia altro culto, difende altro valore. Valore che considera irrinunciabile. Eccolo: omertà, omertà, omertà. Ogni famiglia, ogni gruppo di interesse, ogni comunità le è fedelissima. All’omertà, omertà, omertà. Due solo esempi, gli ultimi in ordine di tempo dalle cronache.
Spara alla prof, i genitori…
Una simpatica scolaresca si svagava un po’ dal peso delle lezioni in classe facendo un po’ di tiro a segno con la prof. Un fucilino di aria compressa, un paio di colpi, neanche tre. E poi lo stress degli anni della pandemia…La prof se l’è presa, troppa suscettibilità. E comunque ha tirato su un gran casino, vuole denunciare! Se invece che strillare avesse saputo conquistare l’attenzione degli alunni…Ma, si sa, questi prof non sanno quasi mai il loro mestiere. E comunque come si permette e le viene in mente, che vuol fare, rovinare la carriera scolastica o peggio di qualche ragazzo/ragazza? Il caso di Rovigo non è un caso, è la regola: i genitori fieramente si comportano da sindacalisti, avvocati difensori e complici dei figli. Soprattutto quando i figli fanno il peggio. I genitori si regolano secondo suprema legge di primaria lobby, secondo omertà familiare.
Farfalle, l’importante è lo sciame
Ginnastica, ritmica, palestre. Arrivano molteplici e documentate denunce da parte di ex giovanissime e giovani atlete di metodi da…Full Metal Jacket. Il sergente istruttore che non conosceva e non praticava il confine e la differenza tra l’istruire e il torturare. Dalle ex atlete, da quelle che sono fuori pioggia di cattivi ricordi e conferme della violenza come via alla performance. Dalle atlete che oggi sono dentro, dentro il gruppo, la comunità, invece grandi manifestazioni di solidarietà verso la loro istruttrice capo, colei che nelle denunce interpreta il ruolo del sergente istruttore. Se sei fuori ricordi di essere stata umiliata, costretta a vomitare poco cibo ingerito, derisa e punita per qualche etto in più di peso. Se sei dentro tutto questo non c’è o non conta.
Quale la differenza? Dentro vige il valore supremo dell’omertà di squadra e di missione. La Federazione sportiva della disciplina conferma alla guida della preparazione atletica la signora che nei racconti e nella memoria (e nelle denunce) di chi è fuori è l’ideologa e l’organizzatrice dello strizza farfalle (si chiamano così le atlete della disciplina) fino a spezzarle. se capita spezzarle. La Federazione spiega: “Ci sono le Olimpiadi da preparare, non abbiamo tempo per altro”. Per altro che non sia il gruppo di interesse di riferimento in effetti nessun gruppo ha tempo e neanche interesse. Onestà? Buona per gli altri, forse. Noi, i cento, mille, diecimila Nio di questo paese si difendono con cento, mille, diecimila omertà.