Per la prima volta Barack Obama parla ad una Assemblea delle Nazioni Unite e chiede al mondo una nuova era di cooperazione e impegno. Dal palco allestito per la 64esima conferenza congiunta dei paesi membri il presidente americano ha esortato i leader politici.
«È tempo di muovere in una nuova direzione, per un’era basata sugli interessi e sul rispetto reciproci. Il nostro lavoro deve cominciare ora. Sono consapevole dell’aspettativa che circonda il mio incarico, ma so che non ha radici in quello che io rappresento, ma nel fatto che il mondo è scontento dello stato e vuole cambiare. L’America è pronta a guidare questo cambiamento», ha affermato.
Pacato nel tono e deciso negli appelli, Obama si rivolge a Iran e Corea del Nord affinché rinuncino alla loro corsa verso il nucleare e accettino di negoziare. Per il presidente Usa «il futuro non appartiene alla paura», Teheran e Pyongyang hanno «il diritto di garantire il benessere e la ricchezza dei loro popoli, ma senza minacciare la sicurezza internazionale».
Dalla Tribuna Onu, il leader della Casa Bianca non ha mancato di fare riferimento alla questione Israele-Palestina, all’indomani del suo incontro con il premier israeliano Benjamin Netanyahu e il presidente palestinese Abu Mazen: «I negoziati devono riprendere senza precondizioni», ha detto.