Mentre si prepara solerte la spedizione armata che andrà a spezzare le reni agli orsi assassini (meno di quattro abbattuti viene ufficialmente considerata lezione troppo leggera), stabilita così una linea di condotta moderata rispetto al senso comune delle popolazioni per cui l’unico orso buono è quello morto. Le autorità di governo locali e nazionali comunicano il piano più a lungo termine: trasferire gli orsi del Trentino in altre zone. Non dicono quali “altre zone”. Se le indicassero scatenerebbero l’effetto non nel mio bosco. Lo sanno bene le autorità, “non nel mio bosco” è il sentimento che condividono e che li anima.
Non le indicano poi le “altre zone” anche perché è lecito supporre non abbiano la minima idea di quali possano essere, anzi di quali debbano essere. E’ lecito supporre che il piano vero sia: abbattiamone quattro di orsi, qui e subito. E facciamo…giustizia, rappresaglia? Quel che sia, facciamo contenta la gente. Pi con la scusa del trasferimento ne facciamo fuori di orsi, questi selvaggi, la metà di quelli che ci sono. Vedrai che gli altri si civilizzeranno, sia pur con le cattive, e impareranno a non farsi più vedere. E non è, purtroppo, la sceneggiatura di un b-movie western.