Pace in Ucraina, quattro dossier. Da Pechino ai Paesi africani. Il mondo cerca una soluzione al folle conflitto. Mosca non si è tirata in dietro.
Dal Cremlino, indebolito assai dalla ribellione di Wagner, una prima, debole, speranza: ”Sì, sul tavolo ci sono proposte che possono funzionare.” Ha aggiunto Putin incontrando a San Pietroburgo una delegazione di capi di Stato africani che gli hanno presentato un piano per avviare una mediazione sull’Ucraina:” La Russia è aperta al dialogo con chiunque chieda la pace”.
Sarà. La proposta africana si aggiunge a quella brasiliana e ai tentativi turchi, sauditi, all’azione del Vaticano che per ora si muove su un piano puramente umanitario. C’è un indubbio attivismo diplomatico. Ma è chiaro che la eventuale trattativa non può prescindere dalla evoluzione delle dinamiche militari. Tutto insomma dipenderà dagli esiti del campo di battaglia. Attualmente il conflitto è in stallo, la controffensiva in pausa. Da segnalare il ricorso di Mosca all’Onu sulle armi fornite dalla NATO.
E chi risulterà più debole, al tavolo della pace, farà inevitabilmente delle concessioni. Ecco le quattro ipotesi.
1. L’IPOTESI DI KIEV- La proposta di pace Ucraina prevede la riconquista dei confini del 1991, l’ingresso nella NATO, compensazioni economiche e sanzioni per chi ha commesso crimini di guerra.
2. L’IPOTESI DI MOSCA- La Russia vuole garantirsi la sovranità sulla Novorossya, grossomodo confermando la sovranità sulle regioni conquistate, se non integralmente sulle regioni annesse. Inoltre per il Cremlino è essenziale scongiurare l’ingresso della Ucraina nella NATO.
3. L’IPOTESI DI PECHINO- La Cina si tiene le mani libere. Nel suo documento riconosce la sovranità nazionale ma è tatticamente generica sulle regioni annesse dalla Russia. Riconosce la richiesta di Mosca di una Ucraina fuori dalla NATO e dice no all’uso delle armi nucleari.
4. L’IPOTESI DEL BRASILE E DEI PAESI AFRICANI- La proposta africana prevede il ritiro dei russi, la fine delle sanzioni e la cancellazione del mandato d’arresto di Putin. Il piano brasiliano prevede, come i paesi africani, l’Ucraina fuori dalla NATO.