Pakistan/ L’offensiva dell’esercito contro i talebani nella Valle di Swat sta causando un esodo biblico

Oltre 200 talebani sono stati uccisi nelle ultime 24 ore durante l’offensiva dell’esercito pakistano nella Valle di Swat e nel vicino distretto di Shangla, dove i ribelli hanno organizzato un’accanita resistenza, a quanto riferisce la Reuters. Ma i combattimenti – i militari stanno impiegando anche elicotteri d’assalto e caccia bombardieri – stanno provocando un esodo di civili di proporzioni bibliche.

Duecentomila persone hanno abbandonato le loro case negli ultimi giorni e altre 500 mila si accingono a farlo. Aggiunti ai 555 mila profughi fuggiti da Swat e aree limitrofe in precedenza, si sta assistendo alla tragica fuga di circa un milione di persone.

A testimoniarlo sono anche gli inviati della Repubblica Guido Rampoldi e del Corriere della Sera Lorenzo Cremonosi che descrivono la tremenda crisi umanitaria che la caccia ai talebani sta determinando. Nelle corrispondenze si legge però il dubbio che quella dell’esercito pakistano ai talebani sia una guerra più dichiarata che combattuta davvero. Legami ideologici tra esercito e islamisti impedirebbero una vera e risolutiva offensiva.

Mentre la gente fugge sotto le bombe, il generale americano David Petraeus, capo dell’U.S. Central Command, si mostra ottimista sull’esito dei combattimenti, seppure il Wall Street Journal, in una analisi della situazione, esprime dubbi che l’esercito possa averla vinta contro i talebani.

Secondo Petraeus, l’offensiva dei militari contro i ribelli ha l’appoggio della popolazione, resasi finalmente conto che i talebani rappresentano ”un pericolo mortale” per il loro Paese. Il generale ha dichiarato alla ”Fox News” che l’offensiva dimostra come anche i leader politici e le alte sfere dei militari siano uniti e determinati nella lotta ai ribelli.

«Le prossime settimane saranno molto importanti», ha detto Petraeus, «perché si tratta di sradicare quella che è una vera e propria minaccia per l’esistenza stessa del Pakistan».

Gli americani, che hanno ripetutamente sollecitato governo ed esercito pakistani a finalmente reagire all’avanzata dei talebani dalla Valle di Swat nel distretto i Buner, da dove sono stati poi parzialmente respinti, temono che l’armamentario nucleare pakistano, celato in siti segreti intorno a Islambad, possa cadere nelle mani dei ribelli. I ribelli non sono molto distanti: la Valle di Swat si trova a 130 km dalla capitale.

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