Pargheggi in centro di Verona con pass disabili, 61 denunciati

VERONA 20 MAG C'e' chi util – VERONA, 20 MAG – C'e' chi utilizzava il pass per concedersi un te' in centro con le amiche e chi si faceva prestare quello di una vicina per non mancare la settimanale partita di burraco. Senza trascurare la figlia dolente che per onorare la mamma, morta un anno e mezzo fa, ha dichiarato candidamente di aver lasciato l'auto proprio li' dove l'aveva parcheggiata l'ultimo giorno di vita. E' un florilegio funambolico del verosimile, ma soprattutto dell'improbabile, quello che hanno sciorinato negli ultimi mesi ai vigili urbani di Verona le 61 persone denunciate per aver utilizzato, senza averne diritto, il permesso di parcheggio in centro riservato ai disabili. A far scattare i controlli, la e-mail di un cittadino inviata al sindaco Flavio Tosi, in cui si riferiva del caso di un furbetto dal parcheggio facile. Grazie a mesi di appostamenti, gli agenti della Polizia municipale hanno documentato oltre 130 usi impropri del pass, ovvero automobilisti che non accompagnavano nessuna persona disabile ma sfruttavano il permesso per godersi gratis un posto auto con vista Arena. Per l'occasione e' stata creata una apposita task force, 'armata' di un palmare che ha consentito di verificare in tempo reale l'autenticita' di 931 permessi, confrontandoli con la banca-dati provinciale. Ora il sistema sara' presentato il 7 giugno a Roma ai vertici dell'Anci, intenzionati a estendere lo strumento del Citypass in tutta Italia per debellare il parcheggio selvaggio nei posti auto per disabili. Una pratica che il sindaco Tosi ha bollato come ''eticamente e moralmente inaccettabile''. Di fronte ai vigili urbani, pochi quelli che hanno ammesso senza tanti giri di parole le proprie colpe. Quasi tutti, invece, hanno sfornato di getto una lacrimevole e fantasiosa storiella. Come l'uomo che ha dichiarato di aver lasciato in farmacia moglie e figlia, titolari del contrassegno. Peccato che l'esercizio commerciale in questione fosse a Brescia. Un nipote disperato ha affermato di aver accompagnato a messa la nonna, titolare del contrassegno, e di averla vista allontanarsi dalla Chiesa con una persona ignota e quindi di non sapere come rintracciarla. O ancora il veronese, moderno Houdini, che ha fatto sparire davanti agli agenti il pass intestato a un morto, dichiarando di averlo smarrito, salvo poi farlo ricomparire magicamente tra le mani saputo quanto rischiava con una dichiarazione falsa. Un capitolo a parte meritano i titolari di pass falsi, come il distinto proprietario di una Porsche in possesso di una riproduzione del permesso del figlio, mentre l'originale nello stesso momento si trovava esposto sull'auto della moglie in una localita' laziale.

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