Parmalat: spunta l'ipotesi "società mista"

ROMA – L'obiettivo di Roma e' Parigi e' quello di creare grandi gruppi misti italo-francesi, in grado di affrontare la concorrenza mondiale, e il primo banco di prova potrebbe essere proprio Parmalat, sulla quale oggi e' arrivata arrivata l'Opa transalpina di Lactalis. Nel corso del vertice di villa Madama fra i governi di Italia e Francia, il 'caso Parmalat' ha occupato parte dell'agenda dei lavori. E proprio la soluzione di una joint venture e' stata prospettata durante gli incontri bilaterali dedicati al tema. Non a caso, proprio della possibilità che nasca un colosso italo-francese ha parlato Silvio Berlusconi nel corso della conferenza stampa congiunta con Nicolas Sarkozy al termine del vertice. Anche il presidente francese ha auspicato che le due parti trovino una ''soluzione'' ed ha annunciato che i due governi metteranno a disposizione due consiglieri economici (per l'Eliseo sara' Xavier Musca , mentre il nome italiano e' ancora da definire) allo scopo di ''avvicinare le parti'' come ha spiegato l'inquilino dell'Eliseo. Nella sostanza, all'Opa si risponderebbe con una moral suasion da parte dei governi che consenta di concludere un accordo in base al quale ai francesi si aggiunga una ''proposta di imprenditori italiani'' che consenta la ''partecipazione italiana insieme a Lactalis'', per usare le parole di Berlusconi. Tanto che fonti italiane sottolineano come alle 9 del mattino – e cioe' dopo l'Opa – Parmalat fosse ad un passo dall'essere francese, mentre alle 13, ora della conferenza stampa congiunta, la situazione era mutata. Al di la' della soluzione che sara' trovata, Parmalat e' stato certamente un elemento che ha creato un certo imbarazzo alla delegazione francese. Chi era presenta racconta di una Christine Lagarde, ministro dell'Economia francese, piuttosto in difficolta' per la concomitanza dell'Opa con il vertice: Non ne sapevamo nulla, abbiamo appreso la notizia poco prima di decollare, si sarebbe giustificata con il collega Giulio Tremonti. Quest'ultimo non avrebbe mancato di sottolineare come il testo della normativa italiana che dovrebbe ricalcare quella francese sia stata immediatamente finita sotto la lente di ingrandimento di Michel Barnier, commissario europeo per il Mercato Interno che e' anche francese di nazionalita': ci ha messo pochi giorni per intervenire sulle norme che abbiamo per ora solo progettato, mentre per la legge francese ci sono voluti anni, avrebbe chiosato Tremonti. Tanto che la Lagarde, messa alle strette, avrebbe cercato di uscire dall'angolo con una battuta: come vedi, Giulio, anche io ho un orologio Bulgari, e lo ho comprato prima che diventasse francese.. .

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