Pd, Bonaccini alla riscossa: Bonaccini riaccende a Firenze “Energia Popolare”, la sua corrente nata a luglio in quel di Cesena.
In quella occasione si è visto il ritorno di Romano Prodi, 84 anni, due volte premier con un passato da presidente proprio del Pd (2007-2008) e dopo essere stato leader de L’Ulivo per oltre tre anni, dopo Rutelli.
Va detto subito, ad onor del vero, che la definizione di “corrente” non piace al suo fondatore. Preferisce chiamarla “un’area politico-culturale che porti delle proposte” al Pd. Lo ha ribadito tirando le conclusioni dell’ affollato meeting: ”Non ho mai partecipato in vita mia a correnti ne’ sono interessato a costruire correnti”.
Ed ha aggiunto: ”Non perché siano in sé un male. Il problema è come nel corso degli anni si erano strutturate ed erano diventate meno utili rispetto alla dialettica e al dibattito in un grande partito, che per forza deve essere plurale altrimenti non sarebbe un grande partito”.
E dopo la due giorni di Cesena, il Governatore dell’Emilia Romagna, ha voluto un secondo un appuntamento per rilanciare il programma illustrato tre mesi fa; e ha scelto il Centro Congressi di Firenze, fine ottobre, ed un titolo variamente interpretato:”L’Europa di domani “. Tema comunque centrale visto la fragilità che ha l’Europa nello scacchiere internazionale.
L’ORA DI UNO SCATTO È ARRIVATA
Otto mesi dopo le Primarie, registrato un Pd monocolore-schleiano, la corrente Energia Popolare non si vuole arrendere. Vuole reagire consapevole che lo spazio per i riformisti si va assottigliando. Pianificate nuove iniziative: al Nord, al Sud, a Bruxelles.
Dice Bonaccini: ”Non lo dico alla segretaria, lo dico a me stesso, non possiamo accontentarci di un partito al 20%. Dobbiamo costruire un partito più grande, che sia nuovo e più forte, a partire dal voto dei Comuni e nelle Regioni “.
CAPOLISTA DEL NORD EST ALLE EUROPEE
La kermesse di Firenze ha spiegato alcune cose. Tre in particolare:
1) Se il nodo del terzo mandato in Regione non si scioglierà prima, Bonaccini sarà, con ogni probabilità,il capolinea del Nord Est alle prossime Europee. Il palco di Firenze aveva tutta l’aria di preparare il terreno per la candidatura.
2)Bonaccini ha mostrato i muscoli, e gli alleati che stanno dalla sua parte. Perché Èlly intenda. Tra i 350 intervenuti alla convention di Firenze notati alcuni fedelissimi come il sindaco Nardella, il Governatore Eugenio Giàni, la vicepresidente del Parlamento europeo Pina Picierno, carica che ricopre da un anno con buoni rapporti con la presidente maltese Roberta Metsola. Tutti presenti i generali di Bonaccini: De Maria, Gnassi, Baruffi, Tosiani, Calvano, Andrea Rossi.
3) A completare i contenuti della kermesse – quasi la ciliegina sulla torta – si è messo in video collegamento con il cardinale di Bologna Matteo Zuppi. Ha detto il cardinale:”Mi piace parlare insieme, discutere, guardare avanti.
Soprattutto se si parla di Europa, un tema che mi sta tantissimo a cuore”. Ai più l’intervento del cardinale (creato da Papa Francesco nel 2019) è sembrata quasi una investitura. Insomma Bonaccini sarebbe già a Bruxelles. La sua corrente e l’arcivescovo sono un buon puntello.