Pd, debutto da segretaria del Pd di Elly Schlein: non è tutto oro quel che luccica. Anzi. Il prevedibile abbraccio con i “contiani” agita le acque del Nazareno.
Emblematico Fassino, segretario dopo Veltroni, nel partito dal fatidico ‘68: ”Siamo condannati ad essere irrilevanti, così ci sfasciamo”. Rischio vero o gufata dispettosa? Ma Fassino era certo della vittoria di Bonaccini; ed invece il Governatore ha perso addirittura nella sua Bologna (Elly 56,76%; Stefano 40,24%). Distacco abissale. Oltre 12 mila voti. Detto questo, passata la sbornia, ecco le rogne, le prime crepe. Inevitabili. Tre gli scogli da superare. Per ora.
1) LA DISAFFEZIONE DEGLI ELETTORI
Elly lo sa. I numeri non sono una opinione. Il popolo del Pd è in ritirata. Altroché affluenza record, file ai gazebo,”i nostri ritornano”. D’accordo, in tempi di vacche magre il milione e 300 mila persone alle Primarie è in effetti grasso che cola. Ma Elly sa far di conto. E sa che l’affluenza è calata del 33% rispetto al 2019 (vittoria di Zingaretti).
Tradotto in soldoni: più di 500.000 persone sono rimaste sul divano. La disaffezione della base, vista anche alle elezioni regionali, si è cronicizzata e da qui Elly Schlein dovrà ripartire dalle iscrizioni al PD. Sfida difficile. L’effetto novità non basterà probabilmente. Altro dato da interpretare: i voti presi da Elly (587 mila) sono gli stessi di Cuperlo e Civati nel 2013 (510 mila). Poco più di Vendola nel 2012 (486 mila). Da riflettere.
2) FUGA DAL PD DEGLI EMARGINATI
I riformisti e l’ala cattolica si sentono emarginati. Ecco la seconda mossa che dovrà fare Elly Schlein: ricucire le fratture degli ultimi anni. Non sarà facile. Beppe Fioroni, sacerdote del matrimonio PDS-Margherita, ha annunciato il suo abbandono perché “questo non è più il Pd”.
Duro Piero Fassino: ” La Schlein sarà la segretaria di un accrocchio informe di sinistrismo dem, Articolo1, comitati anti, sardine e radicalismi vari. Ad ogni scelta rischierà di sfasciarsi e in ogni caso di condannarci al minoritarismo permanente”. Maligno Renzi:” Ma Fioroni solo adesso si accorge che i cattolici non contano nulla?”
3) L’ABBANDONO DEI LAVORATORI. SERVIRÀ L’OMBRELLO FRANCESCHINI
Terza rogna. Oltre alle priorità già avanzate dalla neo segretaria ( patrimoniale ed “esproprio”di case sfitte), Elly Schlein sarà chiamata a risintonizzarsi sui suoi punti di riferimento che attualmente sono Rackete, Ocasio- Cortez e la scrittrice Michela Murgia, paladina del femminismo e dell’antifascismo.
Inoltre Elly Schlein deve arginare il malessere crescente del partito e le accuse di voler creare un partito elitario e nichilista che volta le spalle ai lavoratori. La svolta è pericolosa: abbandonare i lavoratori e sposare le minoranze qualunque esse siano.
Per questo le servirà un grande ombrello tipo Franceschini, l’eterno vincitore, cinque volte ministro, l’uomo dal fiuto infallibile, il volpone cattodem.
La la neosegretaria svizzero-italiana dovrà appoggiarsi alla sua forza gravitazionale e forse non basterà dargli un incarico nel partito, sarebbe riduttivo. Per il senatore Alberto Losacco, fedelissimo di Dario, il vero vincitore è proprio Franceschini. L’uomo per tutte le stagioni. L’uomo che non sbaglia mai cavallo.