Da volto nuovo a maestrina: ospite nella video chat di Zoro Debora Serracchiani assegna i voti ai dirigenti del Partito Democratico. Quasi tutti promossi, anche molti dei “vecchi”. Nel registro della Serracchiani niente punte di eccellenza. E i bocciati? Con un classico cinque ovviamente il vecchio per definizione e cioè Massimo D’Alema e anche un nome nuovo: Ignazio Marino. Infatti la Serracchiani sta nella sfida congressuale con il segretario Franceschini.
Per lui voto più alto: un 6,5 anche se, l’attuale segretario «deve impegnarsi di più».
Sufficienza stiracchiata, invece, per Dario Bersani. Secondo la Serracchiani, «nessuno si è accorto che si è candidato. Ma è stato un bravo ministro».
Sei, a sorpresa per Beppe Grillo (Mi piace), Sei meno per Veltroni che «si comporta con coraggio».
Bocciato D’Alema che prende 5, reo di non lasciare spazio a sufficienza al suo candidato Bersani. Stesso voto per Ignazio Marino. Per la Serracchiani al Pd «serve un segretario, non un chirurgo di fama internazionale».
Senza voto Mario Adinolfi e Renato Nicolini.
Ma la Serracchiani giudica anche se stessa. «Io oscillo tra cinque e sei. Devo umilmente fare un po’ di strada e sforzarmi per cambiare gli altri e non cambiare me stessa».
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