Pd, rebus alleanze: Elly Schlein vuole il “campo largo”, Conte no e la gela subito. L’Ucraina è l’argine invalicabile (per ora) all’ammucchiata.
La Schlein non molla, si è messa in testa di far nascere la “cosa” e flirta con tutti, anche con il fumantino Carlo Calenda. Intanto porta a casa la “Ditta” e riabbraccia D’Alema, Bersani e Speranza, i fondatori (febbraio 2017) di un Movimento Democratico e Progressista (Art.1-MDP) che ha avuto poca fortuna , pur aggrappandosi all’Ambientalismo e all’Europeismo, pur sostenendo la centralità del lavoro, la laicità, la giustizia sociale, la non-violenza.
Niente da fare. Un flop (quasi) annunciato, confusione palese, coalizioni indigeste, vedi l’abbraccio in partenza con “Liberi e Uguali” di Piero Grasso. Dissoluzione inevitabile (10 giugno 2023). Con una virata “salvifica : di nuovo nel Pd. La “Ditta” è tornata a casa col cappello in mano. In punta di piedi. Senza chiedere nulla.
Speranza dixit:”Daremo forza al Pd”. E poi:”Solo uniti si può battere la Destra“. Crede nella carica di cambiamento professata dalla nuova segreteria dem. Dice:”Elly è il nostro valore aggiunto, il manifesto del nuovo Pd”.
Domanda: riuscirà Elly Schlein ad estirpare un vecchio virus che ha già colpito letalmente dieci segretari dal 2017 ad oggi?. Prodi ha suggerito un percorso. Ha detto, pochi giorni fa:”Il Pd può tornare a vincere ma deve recuperare i moderati. E aprire un dialogo con Conte e Renzi. Bisogna essere concreti, una coalizione è indispensabile. Non si possono trascurare temi attribuiti alla Destra, come la governabilità”.
E poi :” Il problema principale della Schlein è la ricomposizione del partito che non vuole dire conformismo, ma dialogo costruttivo tra le diverse correnti. Uso una espressione fuori moda, ma le correnti esistono e devono esistere nel PD come in tutti i partiti del mondo.
Pensiamo solo al partito Conservatore inglese. Il Pd sta cercando una identità unitaria che secondo me finirà con il rafforzarlo e al tempo stesso col rendere possibile un dialogo sia con Conte, sia con Calenda e Renzi”.
La segretaria dem pone con forza due grandi problemi: l’esplosione delle disuguaglianze e l’emergenza climatica. Roberto Speranza sostiene che “ oggi come non mai c’è uno spazio per la cultura Cattolica dentro il nuovo PD. Un consiglio a Elly? Deve testardamente predicare dialogo e confronto tra tutte le forze alternative alla destra.
Le alleanze si costruiscono sul merito: quindi scegliamo alcuni temi, il primo è la difesa del Servizio Sanitario Nazionale su cui penso si possa costruire una piattaforma comune contro una idea strisciante di privatizzazione. Si può partire da qui o dal salario minimo”. Gli ex fuoriusciti alzano già i toni.
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