Pirati del Web/ Dopo Stoccolma il Pm di Bergamo torna a chiedere il blocco del sito in Italia

Pubblicato il 20 Aprile 2009 - 08:51 OLTRE 6 MESI FA

Su un blog che classifica i nemici italiani dello scambio gratuito di file su internet, al primo posto figura Giancarlo Mancusi, il giovane pm di Bergamo che in Italia ha aperto un’inchiesta su Pirate Bay, in pratica la «fotocopia» di quella approdata due giorni fa a sentenza a Stoccolma; dove i gestori del sito sono stati condannati a un anno di carcere e 2,7 milioni di euro di multa per violazione della legge sul diritto d’autore.

Adesso la sentenza svedese potrebbe fare da precedente per l’inchiesta italiana. Mancusi, 34 anni, salernitano, è talmente determinato nella sua azione da aver nuovamente chiesto che venga oscurato dall’Italia l’accesso ai server di Peter Sunde e soci: aveva già ottenuto lo sbarramento del sito nell’agosto scorso, poi il tribunale del riesame gli aveva bocciato il provvedimento.

Ora il pm insiste e il 29 settembre prossimo la Corte di Cassazione deciderà se impedire di nuovo l’accesso al tesoro della baia dei pirati. «Se quelli di The Pirate Bay non sono ladri di diritti d’autore, quanto meno fanno loro da palo» così nell’agosto scorso Mancusi aveva motivato la sua guerra allo scambio gratuito di musica e film via computer.

La fama di «cattivo» tra gli internettiani il magistrato bergamasco se l’è guadagnata anche con un’altra inchiesta: un anno fa aveva ottenuto la chiusura (mai più revocata) di «Colombo-bt», un sito italiano che funzionava esattamente come Pirate Bay.

Quelle avviate dalla procura di Bergamo sono tra le prime inchieste in Italia sull’uso dei file gratuiti: una materia del tutto inesplorata, per ora, dal diritto.