Pirati, Somalia/ A New York in catene il superstite dell’arrembaggio alla nave americana

E’ stato portato in catene a New York, il pirata sopravvissuto all’assalto dei “navy seals”, le forze speciali della marina americana, quando hanno liberato in mezzo all’oceano il comandante della Maersk Alabama.

Sarà processato per pirateria e sequestro di persona, il primo processo in un secolo che si tenga per quel crimine negli Stati Uniti. Ancora aperte molte questioni di diritto, intrecciate con un caso politico complicatissimo, perché il caso è identico a quello dei terroristi detenuti a Guantanano.

Poi c’è il problema dell’età, perché il pirata, la madre e il padre dicono che ha 16 anni, la polizia americana, con la conferma di qualche amico del pirata in Somalia, sostengono che ne ha 18.

La mamma, come tutte le mamme, difende il suo figlio, dice che era un bravo ragazzo e un ottimo studenmte, che è stato traviato da cattivi compagni più grandi di lui e che si era allontanato da casa per fare il pirata solo da una settimana.

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