Pompei celebra i 1930 anni dall’eruzione del Vesuvio, che seppellì uno dei centri commerciali più fiorenti dell’Impero Romano.
Su iniziativa del commissario straordinario Marcello Fiori, alle 13 di oggi (orario corrispondente alla settima ora, inizio dell’eruzione del 24 agosto 79 d.C.), l’attore Patrizio Rispo ha letto nell’area del foro triangolare le lettere che Plinio il Giovane scrisse a Tacito descrivendo la morte dello zio Plinio il Vecchio, che aveva tentato di avvicinarsi alla costa via mare per studiare il fenomeno.
Questa sera, poi, con ingresso gratuito per i pompeiani e i turisti che pernotteranno negli hotel della città, ci saranno le visite notturne “Lune pompeiane” agli scavi della città antica.
«Quest’estate – ha sottolineato Fiori – abbiamo aumentato i servizi per i turisti e il numero di presenze registrato a luglio, 285mila, in linea con le circa 300mila nello stesso periodo del 2008, ci indica che abbiamo imboccato la strada giusta. Pompei è non solo la testimonianza integralmente conservata di stili di vita della Roma antica, ma anche un laboratorio didattico straordinario per lo studio dei vulcani e su questi due assi si deve lavorare per il suo rilancio».